Roma

Imprese: il ministro dell'Economia, Giorgetti, inventa i Controllori di Stato: lo prevede l'art. 112 della Legge di Bilancio

Contributi alle aziende: se superano i 100 mila euro, il Mef nominerà un tecnico di fiducia nel collegio sindacale. Vale per pubbliche e private. E anche per i giornali

L'ultima trovata del ministro dell'Economia è nella legge di Bilancio in approvazione alla Camera dei deputati: qualsiasi società, pubblica o privata che sia, abbia preso un contributo dallo Stato superiore ai 100 mila euro, dovrà nominare un professionista scelto dal Ministero stesso, quale componente del Collegio Sindacale della società stessa: è l'articolo 112.

Probabilmente nemmeno nell'Unione Sovietica di 50 anni fa avevano pensato ed osato tanto, a tal punto da obbligare entro 120 giorni dall'entrata in vigore, società, enti, organismi e fondazioni a mettere mano a statuti, regolamenti e organizzazioni. Il livello di “significatività del contributo statale” è fissato per ora in 100 mila euro.

Persino la garanzia del Microcredito è un contributo di Stato

Arrivare ad un contributo di Stato per questa soglia con le attuali norme è una banalità. Basti pensare che anche prendere la garanzia da Mediocredito Centrale genera un contributo di Stato che le imprese dichiarano nei propri bilanci. Tra l'altro, oggi non esiste alcuna banca che presta denaro senza il contributo della garanzia Statale, ma questo è un altro discorso.

Giorgetti e le politiche da Soviet, Salvini ultra liberista e garantista

A volte viene da domandarsi se Giorgetti e Salvini si parlino o il loro rapporto è una fiction. Da una parte c'è un segretario di partito ultra liberista e garantista, dall'altro una sorta di automa in mano all'élite che governa il MEF da oltre trent'anni con il disastro economico che chi vive nella vita reale conosce bene. In ultimo dettaglio non trascurabile della norma sovietica è che essere nominati dal MEF sarebbe una sorta di garanzia, infatti, i professionisti ci accedono dopo un duro concorso pubblico mica perché sono amici di qualche politico o ministro. E soprattutto al MEF sono così impegnati a studiare norme come quella annunciata che nel frattempo la magistratura commissaria una importante banca sotto al naso, senza che nemmeno uno dei famosi arbitri del mercato si fossero accorti di nulla.

Ecco alcuni dei giornali che dovranno accettare un tecnico Mef nel collegio sindacale

Le aziende interessate dai nuovi controllori di Stato potrebbero essere un'infinità. Tra queste anche le imprese editoriali, quelle cioè che editano quotidiani, periodici, radio e tv che godono di contributi relativi ai fondi per l'editoria. Oltre la soglia dei 100 mila euro l'anno, secondo i dati del Dipartimento per l'informazione e l'editoria, gestiti dalla Presidenza del Consiglio, spiccano Il Foglio, Il Manifesto, Avvenire, Italia Oggi, Libero, Famiglia Cristiana e persino Il Secolo d'Italia.

Chissà se queste imprese accetteranno di buon grado e in silenzio la nomina di un tecnico di fiducia del Mef nel collegio sindacale.

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