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Roma
Imprese, Lazio è sud Italia. Amministrazioni bocciate. “Siamo incastrati”

Imprenditori scontenti e incastrati nella burocrazia che influenza e, spesso, impedisce di gestire e sviluppare la propria attività.

 


Lo rivela una ricerca che analizza la soddisfazione o il malcontento della classe imprenditoriale regione per regione: nessuna raggiunge la sufficienza.

Ad un campione di 5mila lavoratori autonomi e ditte individuali iscritte a ProntoPro e residenti in tutte le regioni d’Italia è stato chiesto di indicare quale sia la propria opinione e valutazione in merito alle pratiche di amministrazione regionali e locali che influenzano la loro capacità di avviare, gestire e far crescere la propria attività. Il primo e sconfortante dato è che nessuna regione italiana raggiunge la sufficienza piena.
I professionisti sono stati invitati ad esprimere il proprio parere, indicando attraverso un valore da 1 a 10 il proprio grado di soddisfazione su diverse tematiche (si va dalla semplicità di apertura di nuovi business al supporto della regione nella conoscenza dei bandi europei) ed è emerso che i professionisti del Trentino Alto Adige sono quelli più soddisfatti: i trentini e gli altoatesini hanno valutato la propria regione con un punteggio medio di 5,40. La media nazionale di soddisfazione è pari solo a 3,85.

Entrando nel merito delle tematiche affrontate, si registra un generale scontento già dai riscontri ottenuti al primo quesito relativo alla semplicità di apertura di un nuovo business: tutti hanno espresso perplessità dato che il punteggio medio nazionale è pari a 3,49 e se i lombardi sono quelli che si sentono più a proprio agio quando pensano agli impegni da gestire in fase di apertura di una nuova attività, i molisani sono quelli che vivono questa fase peggio degli altri (votazione media 2,05).

Gli abitanti della Basilicata e del Molise sono quelli che reputano più inefficienti le infrastrutture indispensabili al proprio lavoro e insufficienti le comunicazioni relative  ai bandi e alle iniziative europee che supportano i giovani, le donne e l’imprenditoria in generale. Se infatti la valutazione media nazionale per queste due tematiche è pari a 4, per i lucani e i molisani il valore scende a 2,11 e 1,75.

Tra i più soddisfatti in materia di rispetto delle norme di tutela e sicurezza sul lavoro troviamo gli emiliani (valutazione media nazionale 6,44), mentre altoatesini e trentini sono i più contenti del confronto con la pubblica amministrazione in materia di incontro con burocrazia e giustizia civile.
Se un conoscente chiedesse loro un consiglio in merito all’avvio di un’attività in proprio in Italia, il 47,05% dei rispondenti dichiara che di sicuro lo dissuaderebbe e solo il 10,50% lo esorterebbe ad aprire la partita IVA.  
In generale nessuna regione ha raggiunto la piena sufficienza, ma in generale quelle che hanno accumulato più valutazioni positive sono state la Valle d’Aosta (5,17), la Lombardia (4,84), l’Emilia Romagna (4,73) e il Friuli Venezia Giulia (4,61). Quelle invece in cui i giudizi sono stati più negativi si sono rivelate: la Basilicata (2,39), il Molise (2,54), la Sicilia (2,72), la Liguria (2,92) e la Calabria (2,96).

“Tutti sanno che l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di liberi professionisti in Europa. Credo che, per permettere loro di ritrovare la fiducia nelle istituzioni, un percorso obbligato debba essere l’apertura delle amministrazioni locali nei confronti di innovativi percorsi di crescita che passino attraverso una digital-strategy efficace e capace di orientare in maniera definitiva il mondo del lavoro autonomo e professionale – ha dichiarato Marco Ogliengo, amministratore delegato di ProntoPro”.

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