Roma
"In 2 milioni al Family day. Renzi ne tenga conto". Il Circo Massimo grida "No" alle unioni civili
"Volevo annunciarvi che siamo due milioni". Così Massimo Gandolfini, organizzatore del Family Day, prendendo la parola dal palco nel giorno del Family Day al Circo Massimo. Un numero fisicamente irrealizzabile: il Circo Massimo, in base alla sua estensione (72mila metri quadrati), calcolando un massimo di quattro persone a metro quadro contiene al massimo poco più di 300mila persone. Per fare un confronto, si può osservare com’era più densa la folla in occasione del concerto dei Rolling Stones nel giugno del 2014, sempre al Circo Massimo: l’ingresso era a pagamento e quel giorno furono strappati 71 mila biglietti. Ma non è la prima volta che i numeri vengono gonfiati. Nel 2002 Sergio Cofferati contro le modifiche all'articolo 18, portò un mare di persone anche oltre la piazza, ma i tre milioni dichiarati dagli organizzatori erano evidentemente sopravvalutati.
Numeri a parte erano numerosissime le famiglie con bambini, passeggini e carrozzine al seguito. E' una folla ordinata e sorridente; poche le bandiere, molti i canti e balli intonati e messi in scena. In fondo al Circo Massimo è stato allestito il palco su cui è stato issato uno striscione blu con la scritta "Family Day. In difesa della famiglia e dei bambini". Ma "questa piazza non è contro nessuno". Lo afferma Massimo Gandolfini, organizzatore del Family day, prendendo la parola al Circo Massimo a Roma e dando il via alla manifestazione che chiede lo stop al ddl Cirinnà sulle unioni civili e le adozioni omosessuali. "Qui ci sono elettori di tutti i partiti. Vi dico: guardate chi ci sta aiutando e chi vi oscura" sullo stop al ddl Cirinnà. "I prossimi passaggi della legge li seguiremo minuto per minuto e vedremo chi ha ascoltato il messaggio di questa piazza e chi lo ha messo sotto i tacchi - ha detto Gandolfini - Il decreto Cirinnà non è accettabile dalla prima all'ultima parola, e si rende necessaria una operazione radicale. Non si tratta di mettere a posto qualcosina e cambiare 3 o 4 paroline, il ddl deve essere totalmente respinto".
Lo stesso Gandolfini, il portavoce del comitato 'Difendiamo i nostri figli' ha incontrato il ministro dell'Interno Angelino Alfano al Viminale. All'incontro ha partecipato anche il neo-ministro agli Affari Regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa. Alfano non partecipa alla manifestazione ma in piazza è presente la moglie, Tiziana Miceli.
"Grazie: è straordinario quel che avete fatto, avete cambiato la storia del Paese", ha detto del palco Mario Adinolfi che è stato accolto da una vera e propria ovazione da parte dei manifestanti. "Questa è una piazza spontanea - ha detto Adinolfi - senza organizzazioni, senza soldi. Il palazzo vi ascolti. Renzi, fai le scelte giuste: lo dico al mio amico presidente del Consiglio". Il deputato Pd, che accusa il ddl Cirinnà di voler attaccare "il cartellino del prezzo al ventre delle madri", ha lanciato un ammonimento al premier, leggendo uno striscione tenuto dai manifestanti nel quale è scritto '#Renzi ci ricorderemo'. "Sì, a Renzi dico 'fai le scelte giuste', perché ci saranno altri appuntamenti".
Poco spazio alla politica, almeno sul palco, nonostante le annunciate adesioni di politici Pd come Giuseppe Fioroni, di esponenti di Forza Italia come Maurizio Gasparri e Renato Brunetta, e persino di un ministro, il titolare dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Lo slogan, che dà anche il nome al comitato organizzatore, è"Difendiamo i nostri figli". "Non ci saranno slogan contro Renzi o il governo", assicura Gandolfini, e' innegabile che il pensiero di tutti andrà a quanto succederà al Senato il 2 febbraio, quando il ddl Cirinna' tornera' in aula: "E' chiaro - spiega Gandolfini - che sulla scelta di posticipare a martedi' la discussione in aula pesa anche questo nostro Family day. Rende ancora piu' determinante l'esito della manifestazione. Noi diciamo che questo ddl va cancellato, dobbiamo scrivere un nuovo provvedimento che eviti fraintendimenti e confusioni, e chiarisca che la famiglia è quella composta da un uomo e una donna".
IL PROGRAMMA.
La manifestazione si aprirà alle 14, ma l'area del Circo Massimo sarà accessibile dalle 12. La chiusura, con l'intervento di Gandolfini, è prevista per le 16.30. Il programma prevede anche brevi saluti da parte di numerosi rappresentanti dei diversi gruppi etnici presenti in Italia e di varie organizzazioni laiche, confessionali, cristiane e di altre fedi, dal mondo islamico ed ebraico, fino alla comunità indiana dei Sikh. Interverranno anche i responsabili delle confessioni protestant
LA BENEDIZIONE DELLA CEI.
I vescovi italiani denunciano "l'equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili, con l'introduzione di un'alternativa alla famiglia". Un tema che, senza citare esplicitamente il Family day di domani pomeriggio a Roma e' al centro del comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente che era stato aperto lunedi' dal presidente della Cei Angelo Bagnasco. Questa "equiparazione in atto" e' stata affrontata dai vescovi, precisa la nota, "all'interno della piu' ampia preoccupazione per la mutazione culturale che attraversa l'Occidente".
"Le difficolta' e le prove della famiglia - e insieme la sua bellezza, centralita' e unicita'" sono state ampiamente sottolineate dai vescovi nel dibattito sulla prolusione del cardinale Bagnasco. "Negli interventi - spiega il comunicato - si e' espressa la consapevolezza della missione ecclesiale di dover annunciare il vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l'identita' della sua figura naturale, i cui tratti sono recepiti nella stessa Carta costituzionale".