Roma
In centinaia lasciati senz'acqua da Acea. "Una cascata di lettere per farci sentire"
Centinaia di lettere all’Acea con la scritta: “siamo senza acqua”. È la prima delle tante azioni, concordate venerdì scorso nell’assemblea pubblica organizzata da Crescere Insieme, che si metteranno in piedi per richiamare l’attenzione degli enti competenti.
“L’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale qualche settimana fa va bene ma ora servono i fatti. Da anni sentiamo solo promesse e belle intenzioni ma la situazione non cambia - spiega il presidente dell’associazione Crescere Insieme, Roberto Severini -. Decine e decine di famiglie nel 2015 sono ancora senza l’allaccio per l’acqua potabile, centinaia e centinaia ogni estate si ritrovano con il flusso idrico pari a zero e devo fare a meno dell’acqua dalle sei del pomeriggio alla mattina dopo. Una situazione insostenibile che va assolutamente risolta. Dispiace che Acea non abbia garantito la sua presenza all’assemblea. In accordo con il sindaco Montino abbiamo deciso di programma un nuovo incontro. In quell’occasione chiederemo un impegno scritto e documentato all’Acea e all’amministrazione per sapere cosa abbiano fatto e come intendano risolvere definitivamente questo problema, cavalcato in campagna elettorale sia dal primo cittadino che da molti consiglieri di zona. Sarebbe stato assurdo pretendere da questa maggioranza una soluzione il primo giorno, ma sono passati due anni e mezzo ed è ora che si vedano i risultati. Attendiamo delle risposte, altrimenti ognuno poi sarà libero di intraprendere le iniziative più opportune”
“Cosa chiediamo? Interventi immediati per implementare la rete idrica di Aranova. Senza quelli inizieremo una serie di proteste che culmineranno con una diffida nei confronti di Acea e dell’amministrazione comunale. Abbiamo già iniziato a inviare decine di lettere di protesta. È solo un assaggio. Ringrazio tutti i partecipanti, il Gruppo Storico di Aranova e la ProLoco che hanno fatto sentire la loro presenza. Dispiace invece che un’associazione del territorio abbia declinato l’invito decidendo di non appoggiare questa battaglia di civiltà”.