Roma

In migliaia in fila dall'alba tra canti e preghiere. Il popolo di Francesco sfida la paura

di Alberto Berlini


Europa, Asia e Americhe: per il primo Giubileo del Papa venuto dalla fine del mondo c'è un intero mosaico di umanità in Piazza San Pietro. In migliaia in fila già prima dell'alba per trovare una sedia in con una buona visuale sul sagrato per la cerimonia che sancisce l'apertura dell'Anno Santo Straordinario. “Misericordiosi come il padre” recita lo slogan scelto dalla Santa Sede come simbolo del Giubileo che campeggia sul libretto consegnato ai fedeli all'ingresso della piazza.
Pochi i romani, il mondo si ritrova in una piazza che è una vera babele di lingue. C'è chi è arrivato dalla Spagna portando una croce di legno: gli ultimi chilometri da Fidenza a Roma a piedi, raccogliendo i saluti e gli auguri dei pellegrini incrociati lungo la via.
Maria, Diego, Caterina e Josephine ingannano l'attesa ai varchi di via della Conciliazione cantando e suonando: sono le 5:30 del mattino quando già sono in centinaia a mettersi in fila. In strada decine e decine di forze dell'ordine mentre la via che conduce da Castel Sant'Angelo a Piazza San Pietro è una piccola città temporanea: posti di accoglienza e assistenza gestiti da volontari punteggiano i marciapiedi.

Poco lontano a piazza Risorgimento il concentramento dei servizi di emergenza, con croce rossa e vigili del fuoco presenti in forze. Dalle uscite metro più vicine romani, turisti e pellegrini si mescolano nell'ultimo chilometro che li accompagna a San Pietro. Lungo le direttrici posti di controllo dove Carabinieri e Polizia controllano zaini e tasche. E' il prima sistema di controllo e filtro prima di accedere, dopo file che contano quasi un'ora di attesa i varchi sotto il colonnato del Bernini dove i rapid scan predisposti dall'apparato di sicurezza abbattono la sensazione di insicurezza per chi accede alla piazza. Non c'è paura tra chi è qua, ma certo la sensazione di essere un possibile obiettivo di un attacco terroristico è più che viva e si agita sotto pelle. “Ma non possiamo rinunciare alla nostra vita”. Lo raccontano un gruppo di ragazzi, giovanissimi, venuti dagli Stati Uniti. “Qui perchè Papa Francesco ha saputo ridarci la gioia”.
Si canta e si prega fino dall'alba, in molti stupiti per il Cupolone spento per l'ennesima volta mentre si preparano gli ultimi ritocchi per lo spettacolo di questa sera. Poi alle 7 la facciata della Basilica si accende mentre risuonano i rintocchi delle campane di San Pietro: tra i tanti che già affollano la piazza in attesa di Papa Francesco si alza un sussulto di stupore. Alle 9.30 l'inizio della celebrazione dell'Immacolata in una piazza che si annuncia gremita mentre il rigore della notte si allontana con alcune gocce di pioggia.