Roma
In piazza per il diritto di raccontare Roma. Guide contro tour operator, lo scontro
'I musei e monumenti storici richiedono l'intervento di una guida specializzata': questo stabiliva la Sentenza della Corte di Giustizia Europea del 1991. Ora leggi e decreti ministeriali faranno perdere il lavoro alle 25.000 guide abilitate in Italia. La protesta di Federagit e Confesercenti Roma che martedì 10 maggio scenderanno in piazza del Popolo non per raccontare le meraviglie dell'antica piazza romana ma per contestare le normative approvate dal Governo e che "non tutelano la corretta illustrazione del patrimonio italiano".
Le guide contestano le interpretazioni del diritto europeo che permettono a persone provenienti dall'estero, in accompagnamento del gruppo, senza competenze accertate, di effettuare tutte le visite guidate in Italia. Per consentirlo, è stata approvata la Legge n° 97-2013 art. 3, che non riconosce alla guida la necessaria qualificazione professionale e specializzazione che un Patrimonio Culturale esteso come quello italiano richiede".
Già dal 1996 erano stati approvati Elenchi di Siti e Monumenti che possono essere illustrati solo dalle guide abilitate - si legge nel comunicato - Il Decreto Ministeriale approvato il 29-1-15 considera le abilitazioni professionali già conseguite alla stregua di "concessioni in scadenza" e tutte le guide già abilitate devono ri-certificare le competenze". La Vice-Presidente Nazionale di Federagit Francesca Duimich chiede: "Per quale altra professione ciò viene richiesto? In quale altro paese europeo? Da agosto 2013, con l'approvazione della Legge 97 / 2013 art.3, il comparto è nel caos, in mancanza una legge organica sulla professione di guida, ogni Regione sta interpretando diversamente le norme da applicare. Per la fase transitoria che potrebbe durare altri due o tre anni, il Decreto Ministeriale sta facendo diventare l'Italia dei Beni Culturali terra di nessuno - aggiunge - Protestiamo perché dai nuovi elenchi dei siti che devono essere illustrati da guide abilitate, sono state escluse le piazze storiche e i monumenti all'aperto, quando le nostre città d'arte sono dei grandi musei all'aperto e molte visite guidate sono passeggiate nei centri storici. Gli elenchi di Roma e di Firenze, dove avviene il maggior numero dei tour dei visitatori internazionali, sono stati accorciati dal Ministero in maniera unilaterale e inaccettabile".
Le guide turistiche abilitate chiedono che il Governo rivendichi con forza in Europa la specificità culturale italiana e l'unicità del suo immenso patrimonio culturale, il più grande dei 28 Paesi dell'Unione Europea primo al mondo per numero di Siti Unesco (50);
il diritto europeo permette deroghe alla libera circolazione per "motivi imperativi di interesse generale" e tra questi figura la tutela del Patrimonio Culturale e la sua corretta illustrazione; che il Governo contrasti le indebite pressioni delle grandi multinazionali del turismo che vogliono la de-regolamentazione delle visite guidate, privando l'Italia di uno dei suoi beni più preziosi, privandola dei relativi introiti, versamenti fiscali e contributi previdenziali;
le 'prestazioni temporanee' consentite alle guide europee, senza verifica delle competenze, stanno assumendo dimensioni dilaganti, tali da lasciare le guide abilitate in Italia senza lavoro; che il Governo resista alle pressioni dei Tour Operator stranieri che vogliono far effettuare tutte le visite guidate dalle persone provenienti dall'estero in accompagnamento dei gruppi, al posto delle guide abilitate;
che si controlli l'effettiva temporaneità e la corretta applicazione della Direttiva Europea Professioni; che si controllino gli abusi sempre più frequenti e il proliferare di tesserini auto-prodotti;
che il Governo riconsideri le interpretazioni del diritto europeo (alla base dell?art. 3 della Legge 97 / 2013) che fanno ricadere le guide turistiche sotto la Direttiva 'Servizi' (ex Bolkenstein) anziché sotto la Direttiva 'Professioni', interpretazioni in contrasto con quelle date dal Parlamento, in numerose dichiarazioni, e da autorevoli rappresentanti del Parlamento Europeo;
che si approvi in tempi brevi una legge organica sulla professione di guida che riconosca la specifica qualificazione delle guide turistiche, al fine di salvaguardare un corretta illustrazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano e non vada oltre ciò che richiede il diritto europeo.