Roma

Inail scambia associazione per disabili per ente turistico: il mega pasticcio

Avviso di accertamento da 20mila euro per l'Anffas di Ostia, ma già 2 sentenze hanno condannato l’Inail e riconosciuto l'associazione come Onlus sociosanitaria

Un avviso di accertamento di 20mila euro. Per Inail l’Anffas di Ostia, associazione di famiglie e persone con disabilità intellettiva e del neurosviluppo, è un ente turistico. Il pasticcio: la querelle va avanti da ormai 9 anni, con due sentenze passate in giudicato in cui il Tribunale di Roma ha condannato l’Inail e riconosciuto l’ovvio, ovvero il carattere di Onlus sociosanitaria all'associazione.

Oggi il nuovo capitolo: l’ennesimo maxi accertamento, questa volta di 20mila euro. E la solita motivazione, una variazione del rapporto assicurativo con il quale, sulla base di non meglio chiarite informazioni acquisite d’ufficio, si provvede alla modifica del settore di appartenenza con richiesta retroattiva.

“Purtroppo siamo alle solite - sottolinea Anffas Ostia -. Il nostro impegno a tutela delle persone più fragili è scambiato per altro. Eppure ci sono due sentenze in cui il Tribunale di Roma ha chiarito la natura di Onlus Sociosanitaria di Anffas Ostia. Inail conosce benissimo la posizione dell'Associazione. Questo continuo bombardamento ci danneggia e mette a repentaglio la nostra sopravvivenza perché ci obbliga a doverci difendere sprecando tempo e denaro per beghe legali che non ci appartengono. Vorremmo preoccuparci solo dei nostri ragazzi e invece ogni volta siamo costretti a combattere contro una burocrazia che, comodamente seduta nel proprio ufficio, non ha meglio da fare che minare il lavoro di un ente che opera su un territorio difficile da ormai 40 anni e che ogni giorno porta sollievo a 450 tra bambini, ragazzi e adulti con gravi disabilità. Comprendiamo che la macchina pubblica si stia riavviando dopo il lockdown ma l'errore è madornale. Confidiamo che questo accertamento venga prontamente annullato come peraltro già accaduto nel 2014 per lo stesso identico motivo”.