Roma

Incendio a Fiumicino. Sospesa direttrice asl

È stata sospesa per 2 mesi Maria Claudia Proietti, direttore del Dipartimento Prevenzione e direttore dell'Unità operativa Spresal della Asl RmD. Proietti sarebbe stata destinataria dell'avvio di un provvedimento disciplinare da parte della Asl Rm D, relativamente alla gestione del post incendio del terminal T3 dell'aeroporto di Fiumicino, divampato lo scorso 7 maggio.

Proietti - così come il direttore sanitario della Asl RmD, Flavia Simonetta Pirola e il medico e direttore dell'Unità operativa complessa, qualità, sicurezza e gestione del rischio della Asl RmD Vittorio Chinni - è stata sentita oggi al Senato in commissione Infortuni sul Lavoro. "Quella a tutti gli effetti era un'emergenza esterna, i piani di emergenza esterna prevedono una precisa sequenza degli interventi legata al fatto che quando c'è un incendio la priorità è risolvere quella emergenza. Intervenire subito significa anche intralciare e da quello che ho potuto leggere dalle relazioni, so che ci sono anche stati grossissimi problemi a domare l'incendio - ha detto Proietti in commissione - Noi abbiamo fatto la scelta di intervenire l'11 maggio e non nell'immediatezza, in analogia con quello che si fa in caso di azienda a rischio. Non ritengo che questo abbia avuto delle conseguenze sulla salute dei lavoratori e dei passeggeri in quanto il molo D era chiuso e quindi di fatto c'era una sorta di contenimento".

"Io dico: non c'è stato ritardo - ha continuato Proietti - e siamo intervenuti su iniziativa perché nessuno ci ha chiamato e questa è stata un'anomalia. Per questo a metà giugno il prefetto di Roma Gabrielli ha inviato ad Enac e Adr una comunicazione che suona come reprimenda su come si è gestita l'emergenza in aeroporto. Anche la prefettura non ha saputo nulla, non si è attivata quella catena di comando e di avvertimento che si attiva in quel caso". Relativamente al "destino" del molo D, al centro della riunione che venne convocata il 17 maggio, Proietti ha precisato: "Il giorno 17 mi sono ritrovata con una relazione del dottor Chinni in cui si diceva 'ho partecipato, non c'era nessuno del dipartimento e ho dato parere positivo perchè dalle analisi risulta tutto a posto'. Io - ha continuato - avevo già avvertito che c'erano nelle analisi degli elementi non del tutto chiari, noi Spresal non ci sentivamo di avallare le analisi dicendo che era tutto tranquillo. Da questa relazione abbiamo poi appreso che c'era stata la riapertura (del molo, ndr) e il 18 siamo andanti a verificare con i nostri ispettori cosa stava accadendo e abbiamo chiesto il sequestro del molo D ma questo è avvenuto qualche giorno più in là, quando la Procura ha mandato la risposta con l'ok a fine maggio". Più in generale, Proietti ha precisato che "nel passato, parlo degli ultimi 2 anni - ha detto - non è mancato il servizio Spresal, siamo intervenuti a varie riprese presso l'aeroporto. A partire dal 2012 abbiamo fatto all'incirca 200 sopralluoghi ogni anno ma per le più svariate segnalazioni. Le prescrizioni - ha precisato - non riguardavano gli incendi, prima perché non è nostra competenza e poi perché non c'era stata necessità. Tutte le volte che siamo intervenuti e abbiamo emesso dei verbali di prescrizione sono state ottemperate le prescrizioni". Quanto alle prescrizioni post incendio, a domanda della presidente della Commissione, Camilla Fabbri, Proietti ha risposto: "C'è stata una fase in cui alcune prescrizioni non sono state ottemperate tutte o comunque lo sono state in diverse fasi ma nel momento in cui c'è stata la riapertura del molo D si era ottemperato completamente alle prescrizioni" ha concluso.