Incendio Pomezia, ora si teme emergenza amianto e diossine
L'Arpa al lavoro per i rilievi, ma serviranno alcuni giorni
Fiamme sotto controllo a Pomezia dove ieri mattina è divampato un incendio in un deposito di rifiuti in plastica della ditta Eco X, ma ora si teme l'emergenza ambientale dovuta alle polveri e ai materiali bruciati che hanno dato luogo all'enorme colonna di fumo nero e alla nube che certamente contiene diossine, dovute alle plastiche bruciate, ma potrebbe contenere anche amianto.
Il Sindaco di Pomezia, Fucci aveva emesso già ieri un'ordinanza per l'evacuazione delle case immediatamente vicine al luogo del rogo e per la chiusura di scuole e luoghi pubblici, ma ora le polveri che si stanno depositando fanno paura. E mentre la Procura di Velletri indaga per incendio colposo, Asl e Regione Lazio hanno incaricato l'Arpa di procedere con i rilievi per verificare la qualità dell'aria e la presenza di polveri tossiche.
Sarà necessario aspettare però che le polveri si depositino, quindi serviranno alcuni giorni, fanno sapere i responsabili. In una nota diffusa ieri in serata, l'Asl 6 chiariva di aver chiesto all'Arpa "ritenendo possibile la presenza di coperture in amianto sui capannoni dell'imnpianto, di estendere l'attività di campionamento ambientale al fine di determinare eventuale presenza di fibre aerodisperse".
Intanto, il sindaco Raggi ha raccomandato a 21 comuni limitrofi all'area del rogo - soprattutto nell'area dei Castelli romani ma anche sul litorale - di mantenere le finestre ben chiuse e limitare gli spostamenti. I cittadini da tempo avevano segnalato situazioni anomale nello stabilimento, con l'accumulo di materiali che provocavano anche miasmi e il comitato di quartiere aveva inviato una lettera al sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, invitandolo a intervenire. Questo pomeriggio la prima ispezione nello stabilimento sulla Pontina vecchia.