Roma

Inceneritore, nuova grana per Gualtieri: Legambiente e Wwf ricorrono al Tar

Per le due associazioni ambientaliste, il Giubileo è stato usato come una scusa per derogare alle norme europee e regionali

Sulla questione del termovalorizzatore di Roma, il sindaco Gualtieri si è beccato una nuova grana: Legambiente e Wwf Italia hanno fatto ricorso al Tar contro il Piano di Gestione Rifiuti di Roma Capitale e contro l'ordinanza sulla costruzione dell'inceneritore, disposti dal sindaco che è anche commissario straordinario per il Giubileo.

“Impossibile che l'impianto sia pronto per il 2025 - denuncia Legambiente su Facebook - e inoltre si è preclusa ogni forma di dialogo e confronto. Contrastiamo l’idea di dar vita a questo impianto inutile e dannoso. Continueremo a stimolare le istituzioni nell’adottare misure che portino ad una vera economia circolare. Roma può e deve diventare un modello virtuoso e per questo obiettivo continueremo a batterci al fianco di cittadini, sindacati, comitati e associazioni”.

Le accuse di Legambiente e Wwf

Secondo Legambiente e Wwf il Giubileo 2025 sarebbe stato usato come scusa per derogare alle norme europee e anche al Piano Rifiuti della Regione Lazio, arrivando a costruire il termovalorizzatore da 600mila tonnellate all'anno. Oltre ad essere un impianto dannoso, la sua costruzione paralizzerebbe il potenziamento della raccolta differenziata a Roma.

Inoltre, secondo il ricorso, Gualtieri in qualità di commissario straordinario, avrebbe illegittimamente cambiato le norme procedurali in materia di Valutazione di Impatto Ambientale (Vas, sancite dalla legge 152/2006), cosa che spetta al legislatore nazionale. La deroga sarebbe stata nella parte in cui si sancisce la divisione tra organi di controllo e controllati, in quanto è stato indicato che è il Comune di Roma Capitale a fare la valutazione, Comune di cui il commissario straordinario Gualtieri è sindaco. Quindi il controllore e il controllato “sono lo stesso soggetto, dinamica contro la quale gli ambientalisti si schierano con fermezza”, denunciano le due associazioni.

Per tutte queste ragioni, Legambiente e Wwf, tramite il ricorso presentato dai loro avvocati, hanno chiesto anche la sospensione cautelare delle norme impugnate.