Roma

Inchiesta stadio Roma, 3 anni a Papalia per la bancarotta di Tor di Valle

Il Pm aveva chiesto 5 anni. Gli altri due imputati Ciccozzi e Saggese assolti perché il fatto non sussiste

Nell'ambito del processo sui terreni destinati al nuovo stadio della As Roma il tribunale della Capitale ha condannato a tre anni di reclusione Gaetano Papalia, amministratore della società Ippodromo di Tor di Valle Srl, accusato di bancarotta patrimoniale.

L'indagine risale al 2013 ed è relativa alla gestione dei terreni sui quali sarebbe dovuto sorgere lo stadio della Roma a Tor di Valle (indagine che non ha mai riguardato la società sportiva). Nei confronti degli altri due imputati, Mauro Ciccozzi (liquidatore della società Ippodromo) e Michele Saggese (amministratore unico Sais), invece, c'è stata un'assoluzione con formula piena, "perché il fatto non sussiste".

Nei confronti di Umberto Papalia, che nel corso del processo durato oltre quattro anni è deceduto, è stata dichiarata sentenza di non luogo a procedere. Per Gaetano Papalia, difeso dall'avvocato Gian Domenico Caiazza, la procura di Roma aveva chiesto una pena di 5 anni. "Delle iniziali contestazioni è rimasto ben poco. Il mio assistito è stato riconosciuto responsabile solo di un anticipo di cassa, messo a bilancio, per 2,5 milioni di euro", spiega Caiazza. "Non va dimenticato - aggiunge - che secondo l'impostazione accusatoria la bancarotta era di oltre 22 milioni di euro". Il pm aveva sollecitato invece per Ciccozzi e Saggese una condanna a 2 anni e 8 mesi.