Roma

Incidente Casal Palocco: “L'egocentrismo nella società della solitudine"

di Gianluca Arrighi

L'analisi dell'avvocato penalista Gianluca Arrighi: “Non è la prima volta che tragedie simili nascono dal bisogno di condividere online”

L'assurda tragedia nella quale ha perso la vita il piccolo Manuel era legata a una "sfida social". Secondo gli inquirenti, infatti, l’ipotesi più probabile è quella di una “challenge” da pubblicare sul canale YouTube TheBorderline.

Il ventenne che si trovava alla guida della Lamborghini è attualmente indagato per omicidio stradale. Un'accusa pesante, per la quale in caso di condanna il codice penale prevede una pena da due a sette anni di reclusione, pena che può arrivare a dodici anni di carcere se il colpevole si pone alla guida in stato di alterazione psicofiosica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti. Alcuni testimoni avrebbero visto il ragazzo che, filmandosi con il telefonino insieme ai suoi colleghi youtuber, già da alcuni giorni circolava per il quartiere Casal Palocco a bordo della Lamborghini.

Il commento dell'avvocato penalista e scrittore noir Gianluca Arrighi

"Non è la prima volta, purtroppo, che gravi incidenti stradali e mortali sono causati dal bisogno di condividere online le proprie azioni, bisogno che può diventare talmente urgente da sfociare in una vera e propria compulsione - commenta per Affaritaliani lo scrittore e criminalista Gianluca Arrighi - Pensiamo, ad esempio, agli incidenti stradali avvenuti la scorsa estate sul grande raccordo anulare, sempre a Roma, e sulla statale 36 di Cinisello Balsamo, dove i terribili schianti sono stati ripresi da video in diretta. Viviamo nella società dell’apparire, ma anche nella società della solitudine, che spiega il bisogno di condividere con chiunque i momenti della nostra vita. Questa sorta di egocentrismo maniacale - prosegue il noto romanziere - può portare alla megalomania, ossia alla mania di grandezza accompagnata dalla sensazione di sentirsi invincibili e onnipotenti. Internet e i social network creano una sorta di sfida con gli altri utenti: si è sfidati a esibirsi, a far parlare di sé, a cercare continue gratificazioni, a soddisfare un bisogno di gloria. La rete - conclude Arrighi - rappresenta attualmente il palcoscenico ideale sul quale il narcisista che si nasconde dentro ognuno di noi può mettersi in mostra dando il meglio, o spesso il peggio, di sé."

di Gianluca Arrighi

Avvocato penalista e scrittore