Roma

Infermieri in piazza per i propri diritti: indetto sciopero a oltranza

Turni infiniti e demansionamento: gli infermieri di tutta Italia incrociano le braccia per 24 ore

Gli infermieri di tutta Italia venerdì 23 febbraio incrociano le braccia per 24 ore per chiedere al Governo di rispettare i loro diritti fondamentali.

 

È la prima volta che il settore organizza una sciopero nazionale di questa portata: gli infermieri si riuniranno in piazza Santi Apostoli a Roma per un sit-in che durerà dalle 11 alle 14.

"Scendiamo in piazza per far sentire le nostre ragioni - dichiara il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, Antonio De Palma - ma se Governo e Regioni non vorranno ascoltare gli infermieri, siamo determinati ad andare avanti con azioni di lotta a oltranza: proclameremo ulteriori 48 ore di sciopero e, se necessario, organizzeremo un corteo a carattere nazionale che sfilerà nelle strade della Capitale".

Nursing Up protesta contro: i tagli lineari delle dotazioni organiche (che ha come conseguenza l'invecchiamento degli infermieri), il demansionamento degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari, le pretese di deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale (quando il riposo minimo continuativo di 11 ore ogni 24 è previsto dai regolamenti Ue), l’aumento delle cronicità e dei pazienti non autosufficienti, l’apertura dei servizi sanitari nelle 24 ore.


Gli infermieri chiedono al Governo:

  • Di assumersi le proprie responsabilità incrementando le risorse a disposizione della contrattazione per dare risposte concrete agli infermieri ed ai professionisti sanitari del comparto, e realizzare provvedimenti strutturali volti al riconoscimento concreto del loro ruolo, del loro elevato profilo formativo e delle loro responsabilità.
  • Che finanzi, come già avvenuto per i medici, la RIA del comparto e che porti i professionisti sanitari dalla categoria D, dove si trovano, alla categoria DS.
  • Direttive e risorse finalizzate ad una revisione completa del sistema delle indennità, ivi compreso il finanziamento dell’ex indennità infermieristica di cui all’articolo 40 del CCNL 1999. (Non è più accettabile che ad un operatore che svolge un turno di lavoro notturno spetti una indennità di poco più di due euro all’ora durante il periodo che va dalle 22 alle 6 del mattino).
  • Direttive e risorse finalizzate a sostenere l’aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, per i quali deve essere operata una riduzione del debito orario settimanale (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici.
  • Direttive e risorse finalizzate all’immediato e stabile riconoscimento, sia economico che giuridico, per la valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degli interessati, compresi gli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della Legge 43/06 e per la valorizzazione economico-giuridica della funzione di coordinamento.
  • Direttive finalizzate alla detassazione del salario di produttività, come per il privato, ed a dare soluzione al demansionamento della categoria, derivante dal blocco del turnover e dalle mancate sostituzioni del personale a vario titolo assente.
  • Che revochi il mandato già conferito all’Aran, di mettere in discussione le deroghe al riposo minimo continuativo di 11 ore ogni 24 previsto dai regolamenti Ue. (Gli infermieri ne uscirebbero massacrati e ne risentirebbe l’assistenza al cittadino).
  • Che si impegni ad attivare le procedure finalizzate al riconoscimento, nei confronti dei professionisti sanitari del comparto sanità, del diritto di svolgere attività libero-professionale, anche con modalità analoghe a quelle già previste per il personale medico.
  • Che crei per il personale infermieristico e sanitario “la distinta sezione contrattuale prevista dall’art 40 c. 2 del dlgs 30.03.2001 n 165, ricorrendo, allo stato, le condizioni previste dal legislatore”.
  • Idonee direttive ed azioni concrete volte a superare l’attuale mancanza di criteri generali, nazionali ed uniformi per la determinazione, in ogni azienda, e per ogni servizio delle dotazioni organiche infermieristiche e delle figure di supporto.