Insulti a Berlusconi e corna in telecamera: assolto il disturbatore tv Paolini
Interruppe la diretta di un programma sportivo nel 2011
Non sono bastate le frasi offensive urlate in diretta tv contro Silvio Berlusconi, né il “gesto delle corna” per far condannare Gabriele Paolini, lo storico “disturbatore”, incubo di tutti i giornalisti italiani.
Quando interruppe il programma sportivo dalla sede della Lega Calcio nel 2011, intromettendosi nell'inquadratura, non era certo la prima volta che distraeva un cronista o interrompeva una diretta televisiva.
Paolini era imputato per aver costretto con violenza "la regia delle trasmissioni Sport Mediaset ad interrompere il collegamento in diretta dalla sede della Lega Calcio Serie A", ma per il giudice della prima sezione penale Fulvia De Luca, Paolini non è colpevole. De Luca ha infatti riqualificato il reato contestato di violenza privata in molestia e in interruzione di pubblico servizio, cancellando la prima imputazione per "non doversi procedere" e la seconda "perché il fatto non costituisce reato".
Difeso dal legale Lorenzo La Marca, insomma, Paolini se l'è cavata anche questa volta. Nel processo erano parti civili lo stesso cronista Rti spa, società del gruppo Mediaset.