Roma
Invasi da kebabari e hamburgerie: scoppia la battaglia per il Centro storico
La Rete di Associazione per una Città Vivibile denuncia i rischi derivanti dal decadere del divieto per kebabari e hamburgerie nel Centro Storico
Il Centro storico di Roma invaso da kebabari, paninari e hamburgerie: questo è l'allarme lanciato dalla Rete di Associazioni per una Città Vivibile, che annuncia battaglia contro la nuova proposta messa a punto dalla Commissione Commercio del Campidoglio.
Il divieto per questo tipo di attività nel Centro, ricorda la Rete, e in generale il regolamento sulle attività commerciali e artigianali nella città storica scadrà il 31 maggio. Secondo la Rete di associazioni, la proposta approvata dalla Commissione Commercio lascerebbe il divieto in vigore solo per le cosiddette attività di vicinato, liberalizzando invece hamburgerie, paninerie, kebabari e pizzerie a taglio che potrebbero invece proliferare nel Centro Storico della città.
Questo, si legge in una nota della Rete di Associazioni per una Città Vivibile, “nonostante non più tardi di due mesi fa fosse stata approvata dal consiglio del Municipio I, condivisa con i residenti, una proposta di delibera, inoltrata poi al Comune, in cui si raccomandava fortemente di mantenere tale divieto e di renderlo ancora più stringente per quanto relativo ai trasferimenti di attività, che avrebbero dovuto essere limitati all'interno di ogni singolo rione".
“La città storica rischia di riempirsi di paninerie e kebabari”
“Così - prosegue la nota - si rischia di aprire le porte di tutta la città storica e del sito Unesco in particolare, a un fiorire di paninerie, kebaberie e similari che andranno a dare il colpo di grazia finale ad un centro storico che già adesso si trova a fare i conti con tutte le conseguenze: affollamento, sporcizia, rifiuti, traffico e rumore originate dall'iperturismo e dalla malamovida".
“Inaccettabile: protesteremo in ogni modo”
“Una decisione gravissima e inaccettabile - conclude la nota - che non tiene di tutte le attività alimentari abusive che sono sorte ovunque in tutto il sito Unesco senza alcun controllo, quindi senza nemmeno pertanto essere censite e considerate nel conteggio,a seguito della deregolamentazione Covid. Metteremo in atto ogni forma di protesta necessaria per salvaguardare la città storica ed il Sito Unesco dallo scempio che si sta preparando".