Roma
Italia paese per vecchi, a vent'anni senza lavoro e futuro: la storia a teatro
“Un vecchio comico di vent’anni”, dal 6 all'8 dicembre al Ar.Ma Teatro di Roma
Chissà se il Dorian Gray di Oscar Wilde vivendo nell’Italia di oggi, perennemente immobile e gerontocratica, venderebbe ancora l’anima al diavolo per restare giovane. Forse lo farebbe per diventare vecchio. È ciò che accade a Mario, il protagonista di “Un vecchio comico di vent’anni”, lo spettacolo scritto da Francesco Schietroma e Mario Coco.
Tutti i sociologi convengono su un punto: chi ha fra i 20 e i 40 anni si trova ad essere la prima generazione che sta peggio dei propri padri, ed è questo il paradosso alla base dello spettacolo. Mario è un giovane comico di vent’anni, senza lavoro e senza prospettive, che passa le sue giornate a invidiare i colleghi in attività: tutti nomi d’età più che avanzata. Loro lavorano, lui no. Loro hanno garanzie e tutele, lui non sa neppure cosa siano. Loro hanno opportunità e prospettive, lui si arrabatta a vivere una vita di stenti, impossibilitato anche solo a chiedere un mutuo. È l’epopea dei “bamboccioni”.
Sarà l’intervento di un manager senza scrupoli a far si che l’incantesimo si compia: e così da sfigato ventenne, Mario si tramuta in splendido novantenne. In un baleno la sua vita cambia: le offerte di lavoro giungono copiose, la banca improvvisamente lo riceve, persino le donne sembrano trovarlo più appetibile. Eppure non tutto filerà come sperato.
A metà strada tra satira di costume e commedia degli equivoci, Un vecchio comico di vent’anni affronta gli aspetti più amari e controversi della nostra contemporaneità attraverso il linguaggio del comico e del surreale.
Scritto e diretto da Francesco Schietroma e Mario Coco, lo spettacolo è interpretato da Mario Coco, Emanuele Leotta, Simona Dascalu e da Victor Quadrelli. Contributi audio di Victor Quadrelli e Kristian Paoloni, musiche originali di Mauro Mauriello. In scena il 6, 7 e 8 dicembre all’Ar.Ma Teatro, Via Ruggero di Lauria, 22.