Roma

Ius Soli e Cittadinanza: la sfida dei Vescovi e della Caritas: “Serve aggiornare la legge”. Zuppi: "Fenomeno politicizzato"

I giovani migranti hanno un tasso di occupazione superiore de 10% rispetto agli italiani. Scarica e leggi il rapporto Migrantes, Popoli in Cammino

E’ più che mai “necessario un aggiornamento legislativo” in materia di cittadinanza per gl stranieri in Italia. L’appello è contenuto nel XXXIII rapporto di Caritas e della fondazione Migrantes presentato a Roma.

“La legge sulla cittadinanza - evidenzia il rapporto dei due organismi Cei - è ferma al 1992 e non risponde più alle esigenze del nostro tempo. La società italiana si sta dimostrando più avanti rispetto alle politiche istituzionali. Le competizioni sportive come i campionati europei di calcio in Germania e le recenti olimpiadi e paralimpiadi di Parigi, hanno messo in luce il talento di tanti atleti italiani con un background migratorio. Questi giovani rappresentano una parte significativa del futuro del nostro Paese ma norme rigide rischiano di frenarne potenziale e aspirazioni. Le istanze che arrivano da società non sono più rinviabili. L’immigrazione non è una emergenza ma esistono problemi che rischiano di diventare emergenze”.

I giovani migranti hanno voglia di lavorare: gli occupati superano del 10% gli italiani

E per dare un'idea del nuovi migranti, il Rapporto Caritas mette in luce un aspetto nuovo e sorprendente: i giovani migranti mostrano un tasso di occupazione superiore di quasi 10 punti percentuali rispetto ai loro pari italiani, sebbene il livello complessivo di occupazione nel Paese sia inferiore alla media europea. La questione dei Neet (giovani che non sono impegnati né in attività lavorative né in percorsi educativi o formativi) è particolarmente rilevante. Nel 2023, in Italia ci sono circa 1,4 milioni di giovani Neet, con una prevalenza significativa di italiani (85,1%), seguiti da giovani comunitari (2,9%) e non comunitari (12%).

Il presidente della Cei Zuppi: “Eccessiva politicizzazione del fenomeno migratorio”

“Spesso assistiamo al perdurare di un approccio orientato soltanto all’emergenza – scrive in apertura del volume il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana – che trascura promozione e integrazione: dimentichiamo che l’immigrazione, se ben gestita, può essere una risorsa per la società”. Per Zuppi, “l’eccessiva politicizzazione del fenomeno migratorio, fondata sulla ricerca del consenso e sulle paure, impedisce la creazione di un sistema di accoglienza autentico e non opportunistico. Ed è invece di questo che abbiamo bisogno, per la sicurezza reciproca, di chi parte e di chi accoglie”.

I numeri

Sono oltre 5 milioni e 300 mila i cittadini stranieri residenti in Italia (+3,2% rispetto allo scorso anno), oltre 200 mila di loro hanno conseguito la cittadinanza lo scorso anno e in media rappresentano il 9% della popolazione residente in Italia.

Sono 121.165 gli studenti con cittadinanza straniera iscritti negli atenei italiani, il 6,3% del totale degli studenti universitari in Italia, categoria che negli ultimi 10 anni è cresciuta del +74%, dai 69.582 iscritti nell’anno 2013/2014.

Secondo i dati dei Centri d’ascolto e dei servizi Caritas è risultato percettore di RdC (Reddito di Cittadinanza, poi sostituito dall’AdI – Assegno di Inclusione) il 27,2% delle famiglie italiane, a fronte del solo 7,2% di quelle immigrate, soprattutto per l’imposizione del requisito normativo dei 10 anni di residenza.

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