Roma
Jazz e improvvisazione, a Roma il festival: show con musica e giovani talenti
Una striscia di terra feconda: dal 3 al 17 settembre al Parco della Casa del Jazz la XXIII edizione del Festival Franco-Italiano di Jazz e Musiche Improvvisate
Dal 3 al 17 settembre al Parco della Casa del Jazz la XXIII edizione del Festival Franco-Italiano di Jazz e Musiche Improvvisate. “Una striscia di terra feconda” è uno spazio straordinario di creazione e diffusione musicale a Roma e nel Lazio, attraverso produzioni originali, prime nazionali, commissioni di nuove composizioni, residenze d’artista, rischiosi incontri tra musicisti italiani e francesi, spazio per giovani talenti ancora poco conosciuti.
E’ diventato un evento imperdibile nel panorama musicale italiano , riunendo i maggiori musicisti dei due paesi e permettendo loro di condividere le proprie musiche, creare progetti, immaginare spazi di incontro e sinergia.
Il festival si avvale del sostegno del MIBACT, di Roma Capitale e della Regione Lazio, della Fondazione Musica per Roma e della Casa del Jazz, della Direzione Regionale Musei Lazio, della rete europea di festival AJC, della SIAE, dell’INPS-Fondo PSMSAD, dell’Ambasciata di Francia a Roma e della Fondazione Nuovi Mecenati. “Il progetto è vincitore dell'Avviso Pubblico Estate Romana 2020 – 2021 - 2022, fa parte di ROMARAMA 2020 il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con SIAE".
Di rilievo le collaborazioni con le Associazioni Nazionali I-Jazz, MIDJ, IJVAS, con Sacem e Spedidam, con l’Università RUFA e con il media partner RAI Radio3.
Paolo Damiani e Armand Meignan, direttori artistici del festival, insieme hanno inventato nel 1998, Una striscia di terra feconda, dedicata esclusivamente ad artisti italiani e francesi spesso invitati a suonare insieme; questa idea di festival implica ben altri rischi rispetto al semplice scritturare gruppi in tour, come avviene nella maggioranza di manifestazioni apparentemente simili. Il festival promuove costantemente programmi fondati sul rischio e sull’originalità, con la commissione di nuove composizioni e molte prime assolute o nazionali che rappresentano da sempre la principale caratteristica di Una striscia di terra feconda. Molte categorie sono coinvolte, non solo artisti ma anche docenti, produttori, distributori, tecnici, studenti, e soprattutto un pubblico sempre più curioso e disponibile. Il festival ha creato nel tempo decine di nuove formazioni, orchestre di giovani, coproduzioni e ormai si distingue sia per la propria storia che per la ‘missione’, mai tradita: quella della ricerca del nuovo: ricerca che deve svilupparsi nel medio e lungo termine, per un’azione efficace e profonda ci vuole tempo e fiducia negli artisti e nel pubblico.
Tra le iniziative più originali del festival segnaliamo: La Residenza D’Artista, progettata dal festival insieme all’Institut Français Italia – Ambasciata di Francia in Italia, SIAE, AJC, MIDJ (Associazione nazionale musicisti jazz) con l’obiettivo di sostenere l’incontro tra artisti di diversa provenienza, in progetti originali da proporre sulla scena internazionale. Il Premio Siae 2020 giunto ormai alla VI edizione e il Premio Cincinnato, novità assoluta del 2020, nato nelle lunghe serate di reclusione forzata, il premio offerto dalla cantina Cincinnato (azienda laziale di qualità assoluta e che ha sviluppato un radicale progetto di valorizzazione dei vitigni del territorio) intende celebrare le feconde interazioni tra il jazz, l’improvvisazione e il buon vino che, se centellinato responsabilmente, rappresenta un toccasana per la salute. Il premio è stato assegnato al contrabbassista e compositore Joachim Florent, direttore della residenza artistica, che lo riceverà dopo il concerto del 6 settembre. Premio Cincinnato 2020 a Joachim Florent per le sue inebrianti partiture: come la musica, il vino è cultura, ricerca, emozione, piacere. Il vino è musica.
Il programma dell’edizione 2020, dopo le escursioni “OltreRoma” a Palestrina nel Museo Archeologico Nazionale e Santuario della Fortuna Primigenia, a Caprarola, nello splendido Palazzo Farnese, e a Subiaco nella Rocca dei Borgia, il 27 agosto con “Le rovine di Adriano” , Danilo Rea al pianoforte e Urbano Barberini, voce narrante, testo di Nello Trocchia e dopo i concerti,di giovedi 30 luglio, di Roberto Negro “Dadada” , vincitore del premio Siae 2020, e Paolo Fresu Quintet , special guest Filippo Vignato, entra nel vivo della programmazione dal 3 al 17 settembre nel Parco della Casa del Jazz di Roma.
Si parte giovedi 3 settembre con il concerto dell’ensemble Maurizio Giammarco Halfplugged Syncotribe, mentre venerdi 4 settembre sarà la volta del Quartetto Samadhi del compositore e sassofonista Claudio Fasoli .Sabato 5 settembre serata all’insegna del tango, con la “Soirèe Tango” di Eric Seva‘Mother of Pearl’, in prima nazionale e a seguire gli Aires Tango di Javier Girotto. Domenica 6 settembre , nella mattinata, nel Parco della Casa del Jazz, con una produzione originale dedicata ai bambini con ‘Dinosauri, voci leggere, colori e… storie nate per cantare’ , a cura di Tullio Visioli e Chloé Roquefeuil in collaborazione con IjvasIl jazz va a scuola. Nel pomeriggio, altra produzione originale, nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica , la proiezione del docufilm ‘Una striscia di terra feconda’ in collaborazione con Rufa, Rome University of Fine Arts realizzato da Arianna Sciancalepore e Daniele Cimaglia. In serata, Residenza 2020 ‘Continuum & Singularity’: Joachim Florent, contrabbasso, Anais Drago, violino, Livio Bartolo, chitarra, Francesco Fiorenzani, chitarra e Francesca Remigi, batteria. Produzione originale in collaborazione con l’Institut Français Italia, Ambasciata di Francia , Midj e Siae. A Seguire Gianluca Petrella Trio, featuring Thomas De Pourquery e Pasquale Mirra .Evento in collaborazione con Puglia Sounds. Lunedì 7 settembre, in prima nazionale, Nosax Noclar: Julien Stella,clarinetti, Bastien Weeger ,sassofono e clarinetti. A seguire, la produzione originale, ‘Sconfinato’ con Geraldine Laurent, sax alto, Rosario Giuliani, sax alto, Fabrizio Sferra, batteria e Dario Deidda, contrabbasso.
L’edizione 2020 di Una Striscia di terra feconda si chiude ,martedì 8 settembre con la produzione originale, ‘Canzoni francesi, chansons italiennes’, con Danilo Rea al pianoforte e l’altra produzione originale ‘La clameur des lucioles’ di Joël Bastard con Erik Truffaz, tromba e Sandrine Bonnaire , voce recitante. Evento extra del festival, giovedi 17 settembre, la presentazione del disco Jeux de Couleurs del Federica Michisanti Horn Trio.