Roma

Juan Carrito, addio all'orso marsicano simbolo del Parco Nazionale d'Abruzzo

Un'auto l'ha investito nei pressi del cimitero di Castel di Sangro. Era diventato famoso per le sue scorribande nelle vie dei paesi

In Abruzzo è morto Juan Carrito, l'orso che era diventato simbolo del Parco Nazionale d'Abruzzo. L'animale infatti era solito scorrazzare sulle strade della zona. L'animale è stato investito da un'auto nella serata del 23 gennaio, sulla strada che da Castel di Sangro conduce al vicino cimitero. L'uomo che guidava l'auto, non ha riportato ferite. Juan Carrito invece è morto poco dopo.

Per soccorrerlo si sono mobilitati Carabinieri, Guardiaparco e una dottoressa del Centro Veterinario di Castel di Sangro, ma per il povero animale non c'è stato nulla da fare. Juan era uno degli ultimi 50 esemplari rimasti di orso marsicano, una specie che si trova solo in Abruzzo e che grazie ai programmi di protezione e ripopolamento ha evitato, per ora, l'estinzione.

“Ho appreso con grande dolore la notizia dell'investimento mortale di Juan Carrito – ha dichiarato Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo - l'orso marsicano più famoso e amato d'Abruzzo. La sua perdita rattrista non solo l'Abruzzo ma il mondo intero che ha scoperto l'Abruzzo e la bellezza degli orsi attraverso i numerosi video che lo ritraevano sin da cucciolo con i suoi fratelli e l'orsa Amarena".

Juan Carrito, il simbolo del parco

Juan Carrito, così era stato battezzato, era diventato famoso per le sue continue scorribande: entrava senza paura negli abitati di Roccaraso, Rivisondoli, Castel di Sangro e altri paesi vicini. Aveva imparato che vicino alle case degli esseri umani si poteva trovare molto cibo e quindi frequentava pollai e stalle, senza disdegnare i cassonetti. Non era aggressivo: si avvicinava alle persone e ai cani giocando.

Spesso si metteva in pericolo vagando per le strade della zona. Più volte si era tentato di allontanarlo dagli insediamenti umani, per il suo bene. Recentemente era stato catturato e spostato alle pendici boscose del Massiccio della Majella. Ma Juan non ne ha voluto sapere: dopo poco tempo è riapparso nei pressi dei paesi della Val di Sangro.

“Aveva scelto di vivere con noi - si legge sulla pagina di Facebook “Ridi Abruzzo” - lo temevamo perché lo ritenevamo un pericolo per la nostra incolumità, ma eravamo noi un pericolo per lui”