Karate Kid a Testaccio: tre egiziani arrestati per lesioni e rapina
Il ladro karateka sferrava colpi mirati al viso e alla pancia delle vittime. Saranno processati per direttissima
I Carabinieri della Stazione Roma Aventino hanno arrestato tre cittadini egiziani che a colpi di karate derubavano le proprie vittime. I malfattori, poco più che ventenni, dovranno rispondere di rapina aggravata, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Nel corso della movida notturna, nel quartiere Testaccio, i tre extracomunitari all’uscita delle discoteche individuavano le loro vittime e, complice il buio, le accerchiavano intimandogli di consegnare soldi e telefoni cellulari.
Chi si ribellava veniva picchiato a colpi di karate, arte marziale utilizzata in particolare da uno dei rapinatori che colpiva al volto ed alla pancia i malcapitati mettendoli k.o. A quel punto entravano in scena gli altri due complici che spogliavano le vittime di tutti i loro averi. Poi tutti e tre si davano alla fuga a piedi facendo perdere le proprie tracce tra le vie del quartiere.
La scorsa notte, una pattuglia di Carabinieri in borghese in servizio preventivo, ha udito le urla di una ragazza provenire da via Caio Cestio e, accorsi sul posto, i militari hanno avuto modo di assistere al duello tra un ragazzo e il rapinatore karateka. Alla vittima grondava sangue dal naso, il malfattore intanto gli assestava colpi di karate al volto ed alla pancia, mentre la fidanzata del giovane, appena derubata della borsa, piangeva ed urlava disperata. I Carabinieri della Stazione Roma Aventino si sono frapposti ai contendenti e dopo essersi qualificati hanno tentato di bloccare i tre egiziani. La banda, per nulla intimorita, ha affrontato i Carabinieri.
In particolare il karateka ha cominciato ad esibire le sue arti marziali e dopo una violenta colluttazione è stato immobilizzato insieme agli altri due complici. Il ragazzo e la ragazza aggrediti per le lesioni patite sono stati accompagnati al più vicino pronto soccorso dove sono stati medicati e dimessi con ferite giudicate guaribili in 5 giorni.
I tre egiziani, accusati di rapina aggravata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, sono stati giudicati con rito direttissimo e successivamente condotti nel carcere di Regina Coeli.
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