Roma
L'Agenzia delle Entrate in corto circuito: “Vivi all'estero ma hai una casa in Italia? I tuoi guadagni vanno tassati sempre in Italia”. La circolare paradosso
L'Agenzia di Paolo Ruffini emana nuove linee guida “burla” per chiarire il principio di residenza all'estero. Anche se sei andato via 20 anni fa
Per capire lo stato di assoluta follia alla quale siamo arrivati in tema di legislazione fiscale è sufficiente leggere con attenzione la circolare n. 20 emanata il 4 novembre dalla Direzione della Agenzia delle Entrate sul concetto di residenza estera.
Secondo i geni della nostra legislazione fiscale, capitanati dal Direttore per tutte le stagioni politiche Ruffini, se un povero Cristo va a lavorare in un altro paese, ma decide di mantenersi una casa in Italia, dove magari passarci le ferie e il fine settimana, lascia le utenze attaccate a suo nome, lascia il circolo sportivo dove è cresciuto e ha tutti i suoi amici di una vita che gli fa piacere rivedere, bene, questo evidente evasore va colpito e quindi tutti i suoi guadagni vanno tassati in Italia, anche se lavora e vive in un altro paese per la maggior parte del suo tempo.
Se poi hai figli in Italia ma vivi altrove, per il Fisco "sei italiano"
Sempre gli scienziati della fiscalità ci spiegano che se per caso hai ancora dei flgli in Italia, sei residente in un altro Paese, ma poiché passi troppo tempo con i tuoi figli (magari passando in Italia ogni volta che sei in viaggio nel mondo ), anche in questo caso non importa che tu sei andato via dall'Italia venti anni fa e che hai magari altre quattro mogli in giro per il mondo, secondo l'Agenzia delle Entrate, sei italiano.
Insomma siamo al ridicolo. Ma che cosa si aspetta a mandare a casa queste persone che fanno solo il male dell'Italia, che la rendono un paese ridicolo e barzelletta L'evasione si combatte con la semplicità delle regole, poche, chiare e scolpite non con i legulei che abitano presso la nostra Agenzia delle Entrate.