L'Appennino laziale al centro di un'esplorazione internazionale di ricerca
La spedizione convoglia 25 esperti di praterie provenienti da 10 nazioni
Più di 25 esperti di praterie e steppe, provenienti da 10 nazioni diverse dell’Eurasia rimarranno in Italia fino all'11 giugno per un'esplorazione che mira a studiare la biodiversità delle praterie dell’Appennino laziale-abruzzese.
Si tratta della 10° spedizione annuale dell’Eurasian Dry Grassland Group, una rete scientifica internazionale per l’ecologia e la conservazione di pascoli e steppe. “Queste missioni di ricerca si svolgono ogni anno in un diverso Paese dell’Eurasia: per il 2017 la scelta è caduta sulle nostre montagne” spiega Goffredo Filibeck, botanico dell’Università della Tuscia e organizzatore della spedizione.
Alla ricerca collaboreranno anche i botanici dell'Università dell’Aquila e del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino dell’Università di Camerino.
I dati raccolti si aggiungeranno al database che consente di comparare le informazioni di tutte le spedizioni finora effettuate.
“Una scelta che sottolinea l’interesse, a scala mondiale, delle praterie appenniniche: un ambiente che tendiamo a considerare come ‘terre marginali’, ma che in realtà ospita una biodiversità eccezionale, frutto della storia millenaria della pastorizia ovina”, sottolinea Goffredo Filibeck.