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Roma
L'arte di collezionare è come un'estasi, ma può diventare anche una patologia

di Maddalena Scarabottolo

L'arte di collezionare è “un'estasi del nome” e “un'estasi del valore”. Al Macro di Roma, Giuseppe Garrera, insegnante alla Business School del Sole 24 Ore, bibliofilo, collezionista e curatore di mostre, ha definito così la voglia e allo stesso tempo la patologia che spinge ad accumulare beni.

 

Per un collezionista l'oggetto diventa fantasmagorico, commovente e poetico e per tutte queste ragioni lo vuole possedere. Solitamente questo interesse viene rivolto verso oggetti che nel corso del tempo hanno perso la loro contestualizzazione e la loro fruizione. Dunque il compito del collezionista è quello di ridare loro una nuova forma di vita, un'unicità, ridare l'aura che avevano un tempo. Questo passaggio particolare viene definito come “l'estasi del nome” cioè implica ricostruire l'appartenenza dell'oggetto a determinate persone o a determinati fatti storici per aumentarne il valore.

Questo procedimento ha senso sia nel caso di un acquisto su base privata ma assume ancor più significato se lo si acquista per una fruizione pubblica.

Al riguardo non si deve dimenticare che il collezionismo è un rapporto tattile e non visivo con gli oggetti ed è proprio qui che si innesca un'altra caratteristica importante che deve possedere un collezionista: “l'estasi del valore”. “L'estasi del valore” nasce nel momento in cui viene capita la qualità a livello monetario di ciò che si possiede e proprio per questa ragione non si vuole vendere il bene ma lo si comincia a studiare per aumentarne l'importanza. Da questi due aspetti “l'estasi del nome” e “l'estasi del valore” si struttura la volontà di accumulare beni che possono appartenere a qualsiasi sfera d'interesse.

Il collezionismo deve essere inteso come una fuga totale dal mondo, una sorta di protesta silenziosa che si struttura sulla bellezza e il godimento del possesso. Ciò che spinge una persona a continuare ad accumulare è la consapevolezza che una cosa che non aveva più significato o valore, ora lo riacquista appartenendo di nuovo a qualcuno e a tutta una serie di altri oggetti che contestualizzano nuovamente il suo valore.

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