Roma
L'Atac alla canna del gas: “Vogliamo controllori, fate carriera al contrario”
L'amministratore Fantasia supera il cognome, ai tranvieri: Rinunciate al parametro vi diamo soldi”
"AAA Cercansi controllori". A lanciare l'appello, rivolto a impiegati e amministrativi dell'azienda, è l'Au di Atac Manuel Fantasia, che ha firmato una disposizione gestionale con la quale si dà il via alla ricerca di 250 dipendenti-volontari per i ruoli di "Operatore di stazione. Parametro 139" e "Operatore di mobilità con mansioni di addetto alla verifica. Parametro 151".
E nella storia della contrattualistica, l'Atac rischia di scrivere una pietra miliare: pur di trovare nuovi controllori, l'azienda offre ai propri dipendenti una retrocessione volontaria di carriera, con il passaggio da parametri retributivi attribuiti a impiegati amministrativi a quelli inferiori del personale che lavora in strada. Una specie di suicidio collettivo con effetti sul trattamento pensionistico, che però verrebbero ammortizzati da una contrattazione ad persona in cambio della perdita degli istituti contrattuali aggiuntivi legati al ruolo precedente.
"L'azienda - scrive Fantasia - ha la necessità di incrementare la propria efficacia sul territorio attraverso il rafforzamento dei ruoli operativi e, nel contempo, in considerazione della nota situazione economica-finanziaria, di realizzare la massima efficienza sulle risorse di staff riducendone i costi".
Potranno presentare domanda: dipendenti inquadrati nell'area professionale 1 (Responsabile di unità amministrativa tecnica complessa, parametro 250; Professionale, parametro 230; Capo unità organizzativa amministrativa tecnica, parametro 230) anche con qualifica di Quadro; dipendenti inquadrati nell'Area operativa amministrazione e servizi (Coordinatore d'ufficio, parametro 205, Specialista tecnico amministrativo, parametro 193; Collaboratore d'ufficio, parametro 175; Operatore qualificato d'ufficio, parametro 155 e 140; Operatore d'ufficio, parametro 130); dipendenti inquadrati nei Servizi ausiliari per la mobilità non impiegati in attività strettamente operative (ad esempio addetti manutenzione, addetti ausiliari, addetti parcheggi, addetti sosta).
Ai dipendenti che attualmente hanno parametro economico superiore a quello delle figure professionali ricercate con la disposizione firmata oggi, saranno riconosciute le differenze retributive parametrali attraverso l'assegnazione di un trattamento economico individuale, mentre non saranno riconosciuti gli elementi retributivi collegati a particolari modalità di svolgimento della precedente prestazione lavorativa”.
E l'unica sigla contrattuale che alza la testa è la Faisa- Confail con il segretario Claudio De Francesco: “Ancora una volta ci troviamo a commentare, l’ennesima iniziativa figlia del consociativismo e clientelarismo politico sindacale in Atac. Ci riferiamo alla disposizione gestionale n. 11 del 26 gennaio 2017, la quale recita che il fabbisogno di risorse da impiegare nel settore della verifica, tanto per capirci quella della lotta all’evasione tariffaria, verrà reperito da Atac tra gli amministrativi, i quali su base volontaria potrebbero richiedere di fare i verificatori. Perché non si va a stanare e reimpiegare quelle risorse imboscate ma con mansione di verificatore? A chi fa comodo tutto ciò?".
SULL'ORLO DEL BARATRO
Conclude De Francesco: "Ora, visti gli attori protagonisti riesumati dall'attuale Au, strapagati con stipendi faraonici, ma evidentemente incapaci, ci sembra di rivedere un film già visto durante la precedente giunta Marino, allorquando venne aperta 'irregolarmente' la procedura 223/91 - prosegue De Francesco - Procedura applicata male e fallita in tutti i suoi presupposti, aperta per un totale di 321 posizioni, ma in realtà punitiva solo per trenta poveri cristi, sprovvisti di copertura politico sindacale. Adesso che l’azienda è sull’orlo del baratro ci risiamo, ed a pagare sarà sempre e solo il popolino, visti i reintegri dei dirigenti, i ricchi premi loro concessi ed i concorsi interni fatti ad-hoc, per salvare qualcuno. Da ciò si evince una manifesta incapacità gestionale sia politica che aziendale. Ricordiamo che state gestendo un’azienda con soldi pubblici, e noi saremo vigili e attenti, come sempre su ogni mossa che farete, pronti a intervenire con ogni mezzo a propria disposizione, affinché il diritto dei lavoratori e dei contribuenti venga tutelato in ogni contesto".