Roma
L'Atac muore: il governo ritira la concessione per il trasporto pubblico
Atac perde la concessione: servizio di trasporto pubblico di Roma nel limbo
Il servizio di trasporto pubblico di Roma non è più in mano ad Atac. Il Ministero delle Infrastrutture ha inviato una nota al Campidoglio per revocare la concessione alla municipalizzata.
Nemmeno il governo ha dato credito all'operazione di concordato fallimentare che la concessionaria ha avviato per salvarsi dalla bancarotta. Secondo quanto riferito dall'agenzia Dire, mentre ancora Atac attende il giudizio del Tribunale di Roma riguardo al piano industriale presentato, il Ministero dei Trasporti ha revocato la concessione.
Il motivo di tale decisione sarebbe il mancato rinnovo di una fideiussione da 12 milioni di euro a garanzia dei conti aziendali che l'azienda avrebbe dovuto avviare entro il 30 marzo a garanzia della tenuta delle casse.
I tecnici del ministero hanno dato una scadenza di 60 giorni ad Atac per produrre la garanzia economica, pena la decadenza della concessione alla società partecipata, che ha un contratto di servizio con il Campidoglio fino al 2021.
Una decisione storica per un'azienda che dal 1909 si occupa del trasporto pubblico della Capitale prima col nome di AATM (Azienda Autonoma Tramviaria Municipale), poi di ATM (Azienda Tramvie Municipali), ATAG (Azienda Tramvie e Autobus del Governatorato) e infine, dal 1944, Atac. Oltre un secolo di servizio che crolla sotto il peso dei debiti e della malagestione.
Un vero colpo di scena a poco più di un mese dall'udienza fissata per il 30 maggio prossimo presso il tribunale fallimentare di Roma riguardo la procedura di concordato preventivo in continuità. E una vittoria per i Radicali che da mesi chiedono a gran voce che il servizio di trasporto romano venga messo al bando e che hanno ottenuto un referendum collocato nella sfortunata data del 3 giugno, appena dopo il ponte.