Roma
“L'eroe” di Mafia Capitale e Mondo di Mezzo va in pensione: Giuseppe Pignatone lascia la presidenza del Tribunale Vaticano
L'ex Procuratore Capo di Roma lascia definitivamente il lavoro. Memorabile la sua sconfitta nell'inchiesta che fece tremare Roma. Il rivale Diddi: “Ha perso a lui l'onore delle armi”
L'ultimo atto? La sconfitta clamorosa in Cassazione per l'indagine Mafia Capitale, dove l'accusa di Mafia cadde clamorosamente e l'indagine di ridenominata Mondo di Mezzo diventò una “storia di ordinaria corruzione”. Dopo l'uscita dalla Procura di Roma nel 2019 e l'arrivo alla presidenza del Tribunale del Vaticano, Giuseppe Pignatone l'11 dicembre si è dimesso per “limiti di età”.
Figura controversa, figlio di un deputato Dc, Pignatone è divenuto “inquirente di primissimo grado” dopo che nel 2003 aveva aperto un fascicolo su Totò Cuffaro (condannato a 7 anni) e dopo, aver collaborato all'arresto di Bernardo Provenzano dal 2008, è divenuto Procuratore Capo di Reggio Calabria. Ma il momento pià alto arriva nel 2012 con la nomina a Procuratore Capo di Roma, la Procura più complessa d'Italia.
Nel 2014 Roma "terremotata" da Mafia Capitale
Tempo due anni e Pignatone a dicembre del 2014 apre il filone Mafia Capitale, una delle inchieste che ha scosso Roma, trasformando gli intrallazzi di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi con le Coop e il Comune di Roma in un'onda di fango che ha fatto il giro del mondo: 100 indagati, tra centrodestra e lo stesso sindaco di allora Alemanno, con coinvolgimento del Pd e del centrosinistra romano. Tutti “a mungere la mucca della pubblica amministrazione”.
La storia di mafia romana diventa "Mondo di mezzo"
Ma quella che sembrava la “nuova Tangentopoli”, ben presto si è rivelata una storia di tangenti e corruzioni che in Cassazione nel 2019 perde l'aggravante “mafiosa”. Per Pignatone è “una mazzata” storica che si conclude con due condanne di rilievo: quella all'ex Nar Massimo Carminati a 10 anni e per Salvatore Buzzi a 12 anni e 10 mesi. Assolto dall'accusa di corruzione l'ex sindaco Gianni Alemanno la cui pena è stata ridotta a 1 anno e 10 mesi con l'accusa di traffico di influenze per aver “sollecitato lo sblocco dei pagamenti di Eur Spa alle Coop di Buzzi. Alemanno commentò così la sentenza: “Che cosa mi viene contestato? Aver sollecitato il pagamento da parte della società pubblica Eur Spa di debiti accertati, arretrati da tempo e ormai esecutivi.E di aver accettato un finanziamento elettorale senza verificare che questo fosse stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione della cooperativa che lo aveva erogato? Io sono innocente”.
Il duello storico con l'avvocato Diddi, difensore di Buzzi
Ma il processo Mafia Capitale-Mondo di Mezzo passerà alla storia per un “duello all'ultimo codice” tra lo stesso Pignatone e il difensore di Salvatore Buzzi, l'avvocato Alessandro Diddi. Ora che lo storico rivale ha chiuso las ua carriera giudiziaria, Diddi si lascia “strappare un commento: “Quando vinsi la Cassazione ricordo che espressi apprezzamento per il lavoro svolto da lui e dalla Procura. Oggi mi sento solo di dire: onore alle armi. Ho vinto ma non ho mai accusato nessuno. Quella della Procura era una tesi ardita e questo è stato il risultato”.
Papa Francesco ha accettato le dimissioni
Ieri Papa Francesco, accettando le dimissioni a far data dal 31 dicembre e lo ha ringraziato per il servizio reso”.