Roma

L'olio derivato dalla Cannabis non è più “fuorilegge”: il Tar del Lazio sfida il Governo Meloni

Secondo i giudici, “l’applicazione del decreto comporta un danno all’intero” settore e ha deciso di sospenderne l’efficacia in attesa del giudizio di merito

Accolto il ricorso degli imprenditori della cannabis e sospeso il decreto sul Cbd, l'olio di cannabidiolo inserito dal ministero della Salute tra le sostanze stupefacenti a rischio abuso.

Il ''Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare presentata, con l’assistenza degli Avvocati Dario De Blasi, Alberto Gava e Francesco (Prestige Legal & Advisory), contro il Decreto Ministeriale del Ministero della Salute del 27.06.2024, che inserisce le composizioni orali contenenti Cbd nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti'', comunica Imprenditori Canapa Italia, esprimendo ''viva soddisfazione''.

Accolto il ricorso dei produttori di canapa

''Il Giudice amministrativo ha riconosciuto la fondatezza delle nostre argomentazioni, rilevando il grave ed irreparabile danno che l’applicazione del decreto comporta all’intero settore e ha deciso di sospenderne l’efficacia in attesa del giudizio di merito. Questa decisione rappresenta un’importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni sociali, occupazionali ed economici. I giudici hanno ritenuto che l’applicazione del decreto avrebbe infatti potuto comportare per gli operatori economici significative ed irreparabili conseguenze, anche di natura penale, legate alla possibile contestazione di reati in materia di stupefacenti''.

"Il Cbd non presenta dipendenza psicofisica"

''Nell’ambito del giudizio, anche attraverso la relazione tecnica a firma del Prof. Ciallella (già Direttore dell’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma), ha dimostrato come il Cbd non determini dipendenza psicofisica e non possieda effetti psicoattivi che possano giustificarne l’inclusione tra le sostanze stupefacenti. Il ricorso presentato da Ici, con il sostegno di Coldiretti Liguria – che ha svolto un intervento ad adiuvandum nel giudizio – ha ribadito che il settore della canapa industriale, basato su principi di legalità e sicurezza, rappresenta un’opportunità economica significativa, specialmente per le aree rurali e le piccole e medie imprese agricole''.

“Siamo molto soddisfatti di questa nuova sospensione cautelare del decreto, che ancora una volta ci permette di tutelare e proteggere al meglio l’intero settore della canapa industriale,” ha dichiarato il presidente di Ici, Raffaele Desiante. “È la seconda volta che riusciamo a ottenere la sospensione della decisione del Ministero di inserire il Cbd nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti, dimostrando l’infondatezza delle sue basi. Continueremo a lavorare per garantire un futuro sicuro e stabile per gli imprenditori della canapa in Italia".

Avs: "Schillaci riferisca in Aula"

"Il Tar del Lazio ha sospeso oggi il decreto sul Cbd del ministero della Salute perché non ci sarebbero le prove che sia una sostanza che crea dipendenze e rischi di abusi. Questa notizia rimette in discussione parte della discussione in corso proprio ora in Aula: noi chiediamo lo stralcio delle norme dall'articolo 18 in poi del ddl Sicurezza". Lo ha detto Marco Grimaldi, vice presidente dell'Alleanza Verdi e Sinistra, intervendo in aula sul ddl Sicurezza. Grimaldi ha richiesto a nome del gruppo di Avs un'informativa in aula del ministro della Salute, Orazio Schillaci.