Roma
L'Opera di Roma sfida la crisi: programma ricco e costoso
L'Opera di Roma "spende e spande grazie ai benefattori"
di Emma Evangelista
Un programma "ricchissimo e costoso" così il soprintendente Carlo Fuortes e il Direttore artistico Alessio Vlad anno definito la nuova stagione dell'Opera di Roma. Una stagione che per riuscire a sopravvivere promuovendo un cartellone di grande qualità deve chiede aiuto ai benefattori privati e punta su 17 rappresentazioni tra 2016 e 2017 di opere e balletti con prime assolute e riproposizioni.
Senza voler essere scaramantici di numeri, rappresentazioni a parte, non si è parlato perché i bilanci della stagione precedente non sono ancora chiusi ma a detta del soprintendente del teatro dell'Opera di Roma, Carlo Fuortes "i dati sono positivi" anche se è il "Teatro meno tecnologico d'Italia, i costi sono alti, e gli aiuti statali si sono ridotti negli anni. Lo scorso anno abbiamo registrato un saldo positivo del più 36 per cento degli spettatori con una crescita del sette percento che non pensavo davvero si potesse raggiungere e ne sono orgoglioso. Il programma di quest'anno ha aggiunto Fuortes - sarà più ampio: 11 opere, 6 balletti, 5 concerti e altre attività culturali".
Ma per la Città eterna il Teatro dell'opera è un punto d'orgoglio, "un sostegno alla cultura e alla città in un anno infelice - ha chiosato il soprintendente rivolgendo anche un messaggio al futuro sindaco di Roma - L'auspicio è che il nuovo sindaco abbia attenzione rispetto al lavoro che facciamo, ma sono certo che il nuovo sindaco, chiunque sia, considererà il Teatro dell'Opera di Roma come uno dei grandi valori della città. Siamo certi indipendentemente dall'esito dei ballottaggi che il teatro potrà continuare sulla strada intrapresa".
La stagione si aprirà con un'ode al romanticismo tedesco realizzata in collaborazione con il teatro Champ-Elysee di Parigi e l'Opera di Amsterdam. La regia de Tristano e Isotta in scena da domenica 27 novembre sarà di Daniele Gatti, direttore musicale in pectore del Teatro dell'opera secondo indiscrezioni smentite, per ora, dal soprintendente Fuortes. La regia della rappresentazione è affidata a Pierre Audi e già ci si interroga se quest'opera sarà in grado di eguagliare l'evento 'Traviata' con la regia di Sofia Coppola e i costumi di Valentino Garavani che concluderanno la stagione a novembre 2017. Un'asse forte tra Roma e Parigi anche per il balletto, l''italianità sarà garantita dai direttori d'orchestra, ha assicurato Alessio Vlad che ha aggiunto che "il Tristano di Gatti sarà più lirico e italiano della rappresentazione parigina".
Tristano e Isotta manca dal Costanzi dal 2006. Mentre in collaborazione con il Metropolitan la Lulu, che manca dal febbraio 1968. In anteprima assoluta per il Costanzi la rappresentazione del Viaggio a Reims.
In cartellone si susseguiranno Le opere della trilogia popolare di Verdi, quindi Così fan tutte, Maria Stuarda, Andrea Chenier con la regia di Marco Bellocchio e la direzione di Roberto Abbado, quindi Fra Diavolo diretto da Rory MacDonald, che per la prima volta dirige in Italia. Nome che spicca come voce narrante di uno dei concerti del Forward Festival Tony Servillo.
Ricca anche la stagione de balletto.
"Il pubblico è interessato anche a cose diverse e soprattutto il balletto è interessante per i giovani che nella scorsa stagione hanno partecipato attivamente. Si comincia quindi con lo Schiaccianoci è una sorpresa per il capodanno con i giovani della Compagnia del balletto del Teatro dell'opera", ha detto la direttrice del corpo di ballo ed etoile Eleonora Abbagnato in scena il 31 marzo con Annonciation. Poche le tourneè previste: Parigi con il pipistrello e Valencia e Venezia con la Bella addormentata.