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Roma
L'Ordine dei medici di Roma al voto. Paolini: “Investitori istituzionali tra Sanità, Previdenza e Sviluppo”

L'Italia è ad un bivio: il corretto utilizzo delle risorse derivanti dal PNNR impatterà profondamente su Salute e welfare a vantaggio di tutti i cittadini e delle stesse categorie professionali. Ad Affaritaliani.it parla Emiliano Paolini, manager di lungo corso che si è particolarmente distinto del settore sanitario e previdenziale.


Come vede i presidi degli Ordini professionali come garanti di un equilibrio corretto tra mondi professionali e cittadinanza?

“Alla luce della mia ultra ventennale esperienza nel settore, ritengo l’ordine professionale di ciascuna categoria una garanzia fondamentale ed una istituzione da preservare ed innovare nel contempo. L’esempio dell’ordine professionale più grande d’Europa, quello dei Medici ed Odontoiatri di Roma e provincia, che ho avuto il privilegio e l’onere di contribuire a rilanciare in passato per un triennio come Direttore generale, particolarmente distinto, al netto delle tante difficoltà e criticità del recente periodo, proprio per questa duplice funzione meritoria: cercare continuamente di rinnovarsi, pur nel solco di un percorso di affidabilità che vede oggi nel consiglio direttivo uscente un punto di riferimento sicuro per gli iscritti e per i cittadini”.

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“Noto purtroppo all’orizzonte tanti soggetti o liste di disturbo neo nate che sgomitano improvvisamente per candidarsi a gestire comparti in cui non ci si può né ci si deve minimamente improvvisare. Serve esperienza, competenza, conoscenza e l’idea che il nuovo in quanto tale equivalga ad una sana gestio tout court, abbiamo già visto i disastri che ha potuto creare, anche in ambito di deficit delle finanze pubbliche. I passaggi generazionali corretti si fanno gradualmente e senza strappi. Ciò può avvenire solo fondendo ed armonizzando esperti e novizi nel guidare con un percorso sano, lineare, inclusivo e condiviso anche le legittime aspirazioni di chi punta magari ad ereditarne in prospettiva il testimone”.

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“Proprio per questo, ho deciso convintamente di sostenere a Roma, dal 27 al 30 settembre la Lista medica INSIEME, che si candida a proseguire l’ottimo lavoro svolto finora non dimenticando altresì di recepire tutti i suggerimenti che la base medica in questi ultimi anni e mesi non ha mai mancato correttamente di evidenziare. Lo stimolo e il confronto con la base, sono e restano infatti la stella polare per non creare separazioni o distanze con e tra gli iscritti. Bacchette magiche, ovviamente e in ambito pubblicistico ancor di meno, con risorse spesso molto limitate, non se ne hanno. Ma c’è un percorso coerente ed ambizioso da portare avanti e la Presidenza Magi e il suo direttivo, questo impegno hanno inteso ed intendono garantire”.

Rispetto al delicato ed importante mondo delle casse di previdenza che lei ben conosce, che futuro ipotizza?

“Personalmente ho avuto la fortuna di vivere il passaggio trasformativo di Casse di categoria mutate oggi in veri e propri investitori istituzionali di rango. L’Adepp (l’Associazione degli enti di previdenza privatizzati) ha conosciuto ad esempio uno slancio di iniziative e successi sotto la Presidenza di Alberto Oliveti che mai si era vista nelle pur buone gestioni precedenti. Questa è la riprova che quando si affidano scelte e visioni a Presidenti e CdA esperti, formati e competenti, i risultati sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Vedere enti previdenziali incrementare sensibilmente la propria crescita e il proprio patrimonio così come la propria sostenibilità a tutela delle generazioni più giovani e a protezione di quelle più mature, significa aver perfettamente compreso lo spirito di servizio che deve animare chi ha su di sé simili, enormi responsabilità. Prima di guardare impropriamente a supposti vantaggi o benefici nel rivestire certe cariche istituzionali, si dovrebbero anche conoscere e valutare correttamente impegni, difficoltà e risultati, spesso straordinari, di chi è chiamato a guidare simili realtà. Essere parte di quel motore è ben diverso dal porsi in osservazione meramente passiva e pontificante. Le professioni e i comparti pubblici e privatizzati che li rappresentano sono e saranno sempre più Organi ausiliari dello Stato e dei territori. Ovunque vi siano o vi saranno emergenze, esigenze e soluzioni di supporto e sviluppo, i professionisti italiani e chi è deputato a guidarli, sono e saranno sempre in prima fila”.

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