Roma
L'ultimo atto di Zingaretti: “L'esproprio dei terreni non coltivati”. La legge
Il collegato alla Finanziaria introduce una norma che prevede la cessione d'uso delle terre abbandonate a privati o ad Associazioni fondiarie
Siete proprietario di terreni nell'Agro Romano e nella Regione Lazio? Fate bene attenzione perché l'ultimo atto della Giunta Regionale guidata da Nicola Zingaretti, in stile quasi sovietico prevede la possibilità di “esproprio parziale”.
La disposizione “acchiappa terreni” è contenuta nell'articolo 62 del collegato alla finanziaria regionale, la proposta di Legge n.346 che è una specie di “secchio” nel quale la Giunta uscente e la maggioranza Pd-%5 Stelle hanno infilato di tutto. Da piccoli favori che profumano di “piaceri elettorali” sino alla bizzaria di lasciare sì la proprietà dei terreni provati per lasciare ai “Comuni” la facoltà di cederne l'uso. E ovviamente una mare di soldi per promuovere la fantasia di tanti umani che voteranno a fine inverno '23.
L'articolo sull'uso coatto dei terreni è il n. 15
L'articolo sotto la lente è il numero 15, “Disposizioni per il recupero e la valorizzazione dei terreni incolti e abbandonati. Modifiche all’articolo 18 della legge regionale 10 agosto 2016, n. 12, relativo a interventi per la valorizzazione del patrimonio immobiliare agricolo” che prevede appunto la possibilità di sottrarre terreni incolti o abbandonati da più di due “ani agricoli”, attraverso un meccanismo ispirato dai Borbone. Le “armi” sono due: lI Comuni e 'Arsial , l'agenzia dell'Agricoltura alla quale possono arrivare anche segnalazioni di singoli cittadini. E non è esplicitato se addirittura in forma anonima. Quindi l,'Arsial mette in piedi una specie di registro e effettua la catalogazione e quindi li inserisce nella “Banca della terra”. Da quel momento in poi sono i burocrati regionali a decidere se quei terreni verranno messi all'asta ed eventualmente assegnati dietro canone ad ipotetici agricoltori. E, piccola furbata in fondo alla legge, appaiono le Associazioni fondiarie che possono addirittura subappaltare la gestione dei terreni.
Maselli rompe il silenzio dei Consiglio regionale del Lazio
Nel silenzio totale del Consiglio Regionale, l'unica voce è quella del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Massimiliano Maselli: ““Tra i 62 articoli del ‘Collegato’ al bilancio, ultimo atto della quasi ex giunta Zingaretti, troviamo veramente di tutto e di più. Tra le tante stranezze presenti troviamo all’art. 15 le disposizioni per il recupero e la valorizzazione dei terreni incolti e abbandonati che prevede una complessa, macchinosa, anacronistica e discutibile procedura di quella che sembra essere a tutti gli effetti una vera espropriazione della proprietà privata”.
"E' un'idea bolscevica"
E poi conclude: “Questo significa che chi è proprietario di un terreno non è più libero di gestire come meglio crede il proprio bene e di dire semplicemente ‘no’ all’inserimento nella Banca della terra perché in ultima istanza sarà la Regione a decidere. Non è forse questa un’idea che ricorda l’ideologia bolscevica? Ci sono strumenti molto più moderni e meno complicati per incoraggiare la coltivazione o la manutenzione delle terre agricole”.