L'ultimo insulto di Marino alla città. "Coi giornali ci incartiamo pesce e uova" - Affaritaliani.it

Roma

L'ultimo insulto di Marino alla città. "Coi giornali ci incartiamo pesce e uova"

di Fabio Carosi

E' l'ultimo degli insulti di Ignazio Marino alla città di Roma. Di fronte ad un'ipotesi giornalistica che vorrebbe una preferenza del Governo per il Prefetto Franco Gabrielli come commissario per il Giubileo, l'ex chirurgo scivola su una buccia di banana e incappa in una storica gaffe: "Non leggo i giornali, li usiamo a casa per incartare il pesce e le uova".
Ed è una vera offesa ai tanti giornalisti, tipografi ed edicolanti e a chi vive anche solo per acquistare e leggere un giornale che segue un'atteggiamento di insofferenza nei confronti di tutto quello che a un sindaco irsuto e volgare non piace. A meno che non sia una telecamera e un fotografo chiamati ad hoc per immortalarlo mentre pedala per la città scortato dai vigili urbani.
Non piacciono i giornalisti che fanno le domande, tant'è che il suo ufficio stampa avverte sempre che le "domande non sono gradite". Piace al primo cittadino di Roma, invece, il microfono passivo, quelle interviste supine nelle quali può affermare le sue idee senza alcun contradditorio e senza che nessuno chieda conto delle scelte che ogni giorno fa per nome e conto dei romani.
Al sindaco non piace neanche rendicontare e invece va pazzo per i social, dove imperversa con i suoi post a metà tra l'Eiar e la propaganda in stile brezneviano, raccontando le sue mirabolanti azioni nel segno del buonismo più buono che c'è e miracolando le sue scorribande per una città che a distanza di due anni dall'elezione, ancora non conosce.
E bravo Marino che coi giornali ci incarta il pesce e le uova, un vecchio adagio che si usava per indicare la volatilità della carta. Peccato però che il sindaco che fa pagare la  tassa sui rifiuti più alta d'Italia sia il primo a scordare la raccolta differenziata. Se la carta la sporca col pesce, finirà nell'indefferenziato che poi è il profilo della sua gestione: tutta propaganda senza alcuna differenza.
Un invito ai colleghi della carta stampata: boicottate le pregevoli conferenze stampa del sindaco e dei suoi assessori; lasciate al primo cittadino, ai suoi assessori e alla coalizione che lo sostiene i profili di Facebook dove è tutto bello e senza alcuna responsabilità. Con affaritaliani.it, giornale on line, sarà un po' difficile che ci incarti il pesce o le uova.
Gentile sindaco, di libertà di stampa non si muore. Da quella di regime l'Italia si è liberata diverso tempo fa.