Roma

La Biennale di Venezia diventa eterna. Padiglioni online con Google

di Alberto Berlini

La realtà aumentata per far continuare a vivere la Biennale d'Arte anche dopo la conclusione ufficiale il prossimo 22 novembre 2015. Realizzato grazie alle tecnologie all'avanguardia sviluppate dal Google Cultural Institute, a partire da oggi, nell’ultimo mese di apertura della Biennale Arte, la Mostra Internazionale e le mostre di 80 Paesi in 70 Padiglioni Nazionali saranno su g.co/biennalearte2015.
Si potranno sfogliare le oltre 4.000 opere e immagini documentali contenute nelle diverse collezioni e nelle mostre digitali, o ancora accedere alla visualizzazione delle aree espositive interne ed esterne dei Giardini e dell’Arsenale grazie a più di 80 immagini Street View.

Google Cultural Institute, insieme alla Biennale di Venezia, ha inoltre realizzato una app per dispositivi mobili scaricabile da Google Play che consente di accedere alla Mostra digitale e di visitarla in due tour virtuali attraverso Google Cardboard.
Non solo. Google+ e gli Hangout integrati sul sito consentiranno agli utenti interessati di poter discutere le loro opere preferite in video chat. La funzione 'La mia galleria' permetterà invece agli appassionati di selezionare immagini delle opere o delle installazioni più apprezzate e costruire così la propria galleria personale. La funzione chiamata 'Confronta' permetterà infine di comparare due diverse opere, esaminandole fianco a fianco.

Alla presenza del Ministro Dario Franceschini, il Presidente della Biennale Paolo Baratta e il Direttore del Google Cultural Institute Amit Sood hanno presentato il progetto che porta sulla piattaforma del Google Cultural Institute una selezione di opere e padiglioni della Biennale Arte 2015 curata da Okwui Enwezor.
“La collaborazione tra La Biennale di Venezia e Google Cultural Institute conferma quanto la tecnologia sia una grande alleata della valorizzazione del patrimonio culturale – ha dichiarato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini sottolineando “l’importanza delle innovazioni tecnologiche per amplificare i messaggi culturali, creare nuove modalità di fruizione, abbattere le distanze e favorire il dialogo.”