Roma
La burocrazia ingoia il 10% del fatturato. Ambiente, sicurezza e fisco: guaio imprese
"La maggior parte delle imprese, quelle più piccole in modo particolare, sono convinte che la burocrazia costituisca uno dei principali fattori di “freno al loro sviluppo”. Il peso della burocrazia in Italia grava sulle PMI per oltre 31 miliardi di euro l’anno".
Proprio per questo motivo la Federlazio ha realizzato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma, un'indagine con l'obiettivo di analizzare il peso della burocrazia che grava sulle PMI in termini di difficoltà, tempo, risorse utilizzate e costi, svolta su un campione rappresentativo di imprese appartenenti a tutti i settori dell’industria e dei servizi di Roma e provincia.
I risultati dell’indagine “Il Nodo di Gordio – da una burocrazia ‘contro’ a una burocrazia ‘per’”, sono stati presentati presso il Tempio di Adriano. Al primo posto tra le pratiche amministrative svolte dalle imprese intervistate troviamo, nel 21,2% dei casi, quelle relative ad "ambiente e sicurezza". Seguono quelli “fiscali”, con il 16,5%, quelli legati alla “previdenza” (14,6%) e quelli alla “formazione e lavoro” (14,2%). Sul chi svolge gli adempimenti amministrativi in azienda, solo il 14,7% degli imprenditori svolge queste mansioni autonomamente.
Quasi il 70% degli imprenditori intervistati espleta invece gli adempimenti amministrativi con l’ausilio di altre figure professionali: da “personale solo interno” (26,7%), da “personale interno e consulenti esterni” (22,7%) e, infine, “coadiuvato da consulenti esterni” nel 18,7% dei casi. Il livello di difficoltà procedurale vede al primo posto, a pari merito, quelli sulla materia “ambiente e sicurezza” e quelli relativi al “fisco”, entrambi con l’87,9%. Subito dopo, con una percentuale pari all’83,3%, le pratiche in materia di “edilizia” e, a seguire, gli adempimenti in tema di “formazione e lavoro” segnalati dal 75% del campione.
Il costo, in termini di incidenza sul fatturato complessivo, dello svolgimento degli adempimenti amministrativi vede nel 63,4% dei casi un'incidenza del 10% del fatturato il restante 36,6% dichiara invece un costo che arriva a superare il 10% del fatturato. In particolare, il personale interno di ogni azienda impiega in media 19 ore mensili solo per lo svolgimento delle prime fasi degli adempimenti burocratici, con un costo quantificabile in circa 7500 euro l’anno. In riferimento poi al numero degli adempimenti cui le imprese sono state sottoposte negli ultimi due anni, il 56,3% dei casi ritiene siano “aumentati notevolmente” e “aumentati leggermente” per il 23,9%. Per quanto concerne la complessità degli adempimenti richiesti dalle normative vigenti, la netta maggioranza del campione (63,9%) concorda nel ritenere che questa sia divenuta progressivamente “più pesante” nel corso dell'ultimo biennio. Secondo le imprese, l’aspetto che oggi l’organizzazione burocratica sembra tenere in minore considerazione è, senza dubbio, la “chiarezza” del procedimento amministrativo, il quale dall’81,1% viene giudicato inutilmente complesso. Inoltre, per la maggioranza delle imprese (33,3%) la qualità dei servizi della Pa è “notevolmente peggiorata” negli ultimi anni. Anche le previsioni per il futuro sono negative: il 48,6% degli intervistati ritiene che i servizi Pa peggioreranno. Per quanto concerne il grado di insoddisfazione delle imprese circa l’operato dei vari interlocutori, al primo posto c’è il Tribunale seguito dagli Enti Pubblici Locali dei quali si dicono “per niente” o “poco” soddisfatti, rispettivamente il 73,9% e il 65,9% delle imprese. Tra quelle, invece, con un relativamente più alto grado di soddisfazione, troviamo l’Inps (59,1%), l’Agenzia delle Entrate (55,1%) e la Camera di Commercio (54%). Infine, in merito a quali vantaggi l'Agenda Digitale potrebbe apportare "all'utente-impresa" della Pa, la maggioranza degli imprenditori (39,4%) dichiara “maggiore rapidità nell’espletamento dei procedimenti” e subito dopo, con il 26,8%, la “riduzioni dei costi”.
All’evento hanno partecipato, in qualità di relatori, il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti. Sono intervenuti, inoltre, il Presidente e il Direttore Generale di Federlazio, Silvio Rossignoli e Luciano Mocci, nonché il Vice Presidente vicario Antonio D’Onofrio.