Roma
La Cenerentola del campionato senza veli. Frosinone, il miracolo alla prova del calcio
Due stagioni. Tanto è bastato al Frosinone Calcio per passare dalla Lega Pro di Prima Divisione alla serie A. Si è parlato di miracolo calcistico, di favole, di magie. Nulla di più sbagliato. Questa storica impresa non è figlia di interventi prodigiosi ma di una strategia societaria che rispolvera un’idea del calcio demodé, lontana anni luce da ingaggi milionari e rose in continuo cambiamento.
Dimenticate le quotazioni in borsa, la sindrome compulsiva da calcio mercato, la tarantella di giocatori che vanno e vengono da una squadra all’altra. In sintesi, dimenticate il calcio moderno. Nell’universo Stirpe-Stellone (presidente e tecnico) è il gruppo l’arma vincente. Guardatelo giocare il Frosinone. Una squadra che amplifica le capacità di ogni singolo giocatore, che ha alzato il tiro strada facendo, fino al punto di conquistare un’inimmaginabile serie A. Scoprirete pure che il calcio è un gioco di squadra, che in campo non c’è leadership ma sinergia, complicità, fiducia reciproca e che se un leader c’è, quello risponde al nome di Roberto Stellone, sulla panchina del club ciociaro dalla stagione 2012/2013.
Guardatelo giocare al Matusa il Frosinone. Ecco a voi una simbiosi perfetta tra giocatori in campo e tifo sugli spalti. Passione, entusiasmo, rispetto reciproco. Un calore travolgente che non deriva esclusivamente dall’attaccamento ai colori ma da un profondo senso di appartenenza, dal legame forte e familiare che la squadra ha instaurato con chi vive questa terra, poco abituata ad atteggiamenti snob, mondani, povera dopo lo smantellamento progressivo del suo polo industriale.
Lo chiamano “l’Effetto Matusa”: 30 vittorie, 9 pareggi e una sconfitta durante gli ultimi due anni di incontri casalinghi. E oggi, dopo il restyling dell’impianto, la concessione di agibilità della Commissione provinciale di vigilanza e la deroga di un anno da parte della Lega per giocare al “Comunale”, parte finalmente la campagna abbonamenti per la stagione sportiva 2015/16: precedenza per i vecchi abbonati dal 3 agosto a domenica 9, poi dal 13 la vendita sarà libera. C’è da scommettere che non sarà facile entrare in possesso di un abbonamento, visto l’esorbitante numero di nuove tessere del tifoso registrate durante il mese di luglio. Tuttavia ora che l’esordio si avvicina viene da chiedersi quanto varranno affiatamento, dedizione, gioco di squadra e calore umano di fronte alle spietate regole economiche del calcio moderno.
Sulla carta è la squadra più debole del campionato: con la campagna acquisti sono arrivati Nicola Leali, portiere classe ’93 reduce dalla retrocessione col Cesena; Diakitè; il terzino Aleandro Rosi, Chibsah, Daniel Pavlovic, il talentuoso centrocampista Verde in prestito dalla Roma. Chissà se i fratelli Ciofani, Dionisi, Blanchard, Gucher e compagni reggeranno il confronto con i veterani della massima serie. Chissà se la salvezza sarà l’unica meta raggiungibile o se anche questa volta la strategia Stirpe-Stellone si prenderà il lusso di contraddire regole e pronostici. Questa la sfida. Che la parola passi alla prima di campionato, all’emozione di esordire contro il Torino in una sera di fine estate, a Frara e compagni, al Matusa, al calcio vero, quello giocato.
Elisa Ferazzoli