Roma
La Corte dei Conti "asfalta" Marra: 324mila euro di danno erariale
Sotto accusa l'incarico con la governatrice Polverini
Raffaele Marra sempre più nella bufera. Non bastano le polemiche dalle quali è stato travolto negli ultimi giorni, ora ci si mette anche la Corte dei Conti. Quest’ultima gli contesta infatti la nomina a direttore del Personale della Regione Lazio nel 2011 per mano di Renata Polverini, stimando un danno erariale da 324 mila euro - ovvero la retribuzione percepita in ventuno mesi di lavoro - per una carica che l’ex governatrice volle a tutti i costi comminargli ignorando l’annullamento del Tar. Secondo la Corte dei Conti nella sua istruttoria, l’incarico fu infatti affidato a Raffaele Marra: “tenuti all'oscuro i dirigenti interni delle pratiche avviate dall'amministrazione senza alcun rispetto delle più elementari regole di pubblicità e partecipazione”. A quel punto si levarono la protesta dei sindacati e il conseguente ricorso che, seppur vinto, non portò a nulla e Marra rimase saldo al suo posto.
E non solo: prima di rassegnare le dimissioni, la Polverini lo gratificò con la “prorogatio” della nomina fino all'elezione della nuova giunta. Fu con l’avvento di Nicola Zingaretti in Regione che Marra venne rimosso, per poi tornare a Palazzo Senatorio con Ignazio Marino.
Secondo la Corte dei Conti, l’incarico affidato a Marra nell’amministrazione Polverini pare aver provocato un danno erariale di oltre 300 mila euro alla Regione Lazio. E se la Raggi se la prende con i parlamentari romani per aver “aizzato Grillo”, che ha posto un rigoroso veto su Marra, è ormai quasi certo che quest’ultimo sarà silurato. Salvo ovviamente ripensamenti dell’ultimo minuto, cui i pentastellati ci hanno già abituato in questi pochi giorni dopo le elezioni.