Roma

La Dea Roma si trasferisce per un anno in albergo. L'arte esce dai musei e va in esposizione. Si parte col Mediterraneo

Opere d’arte e reperti archeologici in esposizione negli alberghi grazie all’accordo tra la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, Federalberghi Lazio e LoveItaly

È stata presentata presso il Bettoja Hotel Mediterraneo, l’esposizione di una statua di marmo romana del II secolo d.C. raffigurante la Dea Roma o Virtus. Si tratta di un’opera che finora era conservata presso i depositi del Museo Nazionale Romano e della quale il gruppo Bettoja Hotels ha finanziato il restauro, il trasporto e l’allestimento all’interno di una teca protettiva nella grande hall del celebre albergo romano sull’Esquilino.

È questa la prima delle iniziative previste dal progetto “Arte fuori dal Museo”, promosso nell’ambito del protocollo d’intesa siglato dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura con l’Associazione non-profit LoveItaly, avvalendosi della rete degli hotel aderenti nella regione Lazio al sistema Federalberghi, con l’obiettivo di rendere fruibili al pubblico opere archeologiche e storico-artistiche che sono oggi conservate nei depositi dei musei e bisognose di restauro, esponendole nei locali degli hotel.

La Dea Roma tra 1 anno tornerà "a casa"

Al termine dell’esposizione al Bettoja Hotel Mediterraneo, prevista per 12 mesi, l’opera tornerà al Museo Nazionale Romano per una nuova collocazione nelle sale espositive. La copertura assicurativa del progetto“Arte fuori dal Museo” è offerta dal Gruppo MAG, storico broker assicurativo italiano, sponsor del progetto.

Il progetto “Arte Fuori dal Museo” sarà inizialmente attuato dai musei e dagli hotel di Roma e del Lazio del sistema Federalberghi che vorranno aderire all’iniziativa, sulla base del Protocollo d’intesa e sull’esempio dell’accordo di valorizzazione e prestito stipulato tra il Museo Nazionale Romano e il gruppo Bettoja Hotels. Successivamente il progetto potrà essere esteso anche a livello nazionale.

I contenuti e le modalità innovative del progetto “Arte fuori dal Museo” sono stati illustrati dal presidente del gruppo Bettoja Hotels Maurizio Bettoja, dal direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, dalla vicepresidente di LoveItaly Tracy Roberts, dal coordinatore del progetto Carlo Felicioni, dal presidente di Federalberghi Lazio Walter Pecoraro, dal presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli.

L’esposizione della Dea Roma presso l’Hotel Mediterraneo

 L’idea di esporre un reperto archeologico presso un albergo è nata dalla vicinanza di Palazzo Massimo, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano, al Bettoja Hotel Mediterraneo, uno dei più importanti esempi di architettura razionalista a Roma, dagli splendidi interni perfettamente conservati e restaurati. Fra questi, vi è la celebre hall, ambiente originale degli anni Quaranta. 

Avere accanto un museo è stato un fattore decisivo e di ispirazione per Maurizio e Massimo Bettoja, fra gli ideatori dell’iniziativa e da sempre forti sostenitori del patrimonio culturale italiano. La dea, indentificata con una personificazione di Roma e del suo Impero, o del valore militare romano,indossa un elmo con pennacchio sui capelli raccolti, una corta tunica che lascia il seno destro scoperto e un mantello fermato sulla spalla sinistra da una fibula circolare.

Il balteo (cintura a tracolla alla quale i soldati romani appendevano la spada) le attraversa il petto dalla spalla destra al fianco sinistro. Con la mano sinistra regge un’asta, mentre con la destra, ora perduta nonostante il puntello che la collegava alla coscia, sosteneva la corta e larga spada senza punta (parazonio) che i tribuni militari e gli ufficiali superiori portavano come segno di distinzione. Ai piedi calza gli "endromides" (stivaletti greci “da corsa”, usati specialmente per la caccia, aderenti alla gamba e aperti davanti con allacciatura intrecciata). La gamba sinistra aderisce ad un tronco d'albero in funzione di sostegno. L’influenza della tradizione classica greca è visibile specialmente nel costume, ispirato alle raffigurazioni delle Amazzoni. 

Dea Roma, la scheda

Datazione: II secolo d.C.
Materiale: marmo bianco a grana fine
Misure: altezza 74,5 cm, lunghezza 26,5 cm, profondità 20 cm.
Provenienza: ignota.
Stato di conservazione: buono sebbene ricomposta da più frammenti (quello comprendente la mano sinistra e parte della lancia forse non pertinente, data la sproporzione) e mancante della mano destra.