Roma

La famiglia non accetta il nuovo ragazzo. "Mi butto nel Tevere". Arrestato il padre

Esasperata dai continui litigi con i genitori, i quali non accettavano la sua relazione con un ragazzo più grande, una 20enne di origine albanese, ieri mattina ha scavalcato il parapetto del “ponte di ferro” minacciando di gettarsi nel Tevere.
Quando gli agenti della Polizia di Stato hanno raggiunto il ponte, sul posto erano già presenti i familiari ed il fidanzato della giovane. Contemporaneamente, lungo il fiume, è giunta una pattuglia della Polizia Fluviale, pronta ad intervenire qualora ce ne fosse stato bisogno.
Uno degli agenti, intuendo che la ragazza era in procinto di lasciarsi cadere, ha scavalcato il parapetto e, rischiando esso stesso di precipitare,  l’ha afferrata per un braccio e l’ha allontanata dal pericolo.
Una volta messa in salvo, la ragazza è stata tranquillizzata dai poliziotti e visitata da un medico, giunto appositamente sul posto.

Per comprendere le ragioni del gesto, gli altri protagonisti della vicenda, ovvero il padre, la madre ed il fidanzato, sono stati inviati negli uffici del Commissariato Colombo, diretto dal dottor Mario Gagliardi.
Al termine degli accertamenti, agli agenti non è sfuggito il fatto che al padre dell’aspirante suicida, V.B. 47enne albanese, nel 2012, era stato notificato l’ordine di espulsione dal territorio nazionale ed è stato quindi arrestato per la violazione della legge sull’immigrazione.