Roma

La Francia ruba il Monte Bianco. Dopo un anno l'Italia “protesta con fermezza”

Da agosto 2019 è ancora nella fase delle trattative diplomatiche la surreale vicenda dei confini del Monte Bianco

La Francia si è rubata la vetta del Monte Bianco: a più di un anno di distanza dalla denuncia sulla violazione dei confini nazionali, “su base cartografica”, arriva la risposta del Governo Italiano: “E' stata una violazione dei confini e della sovranità nazionale”, ma poiché l'atto di “annessione” è stato fatto dai Comuni di Chamonix e St. Gervaix, viene considerato un provvedimento “simbolico”.

Dunque, l'annessione motu proprio della vetta d'Europa da parte di due comuni francesi non solo è reale, ma è da considerarsi un incidente diplomatico per il quale il ministero degli Esteri, “tramite l'ambasciata a Parigi ha subito proceduto a rappresentare con formalmente e con fermezza alle autorità francesi, la tradizionale posizione italiana riguardo ai confini”.

Vicenda conclusa e ritorno della vetta del Monte Bianco in suolo italiano? Neanche per sogno, perché nella risposta che il Governo italiano ha fornito all'interrogazione del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, l'Esecutivo spiega che l'accordo sui confini che risale al Trattato di Torino del 1860 e che lascia il celebre Rifugio Torino in suolo italiano, “l'Italia ha inviato una nota alle Autorità francesi” che hanno replicato “facendo presente che il provvedimento verte su una zona geografica che costituisce da svariati decenni l'oggetto di un contenzioso tra Francia e Italia e che le Autorità si sono dimostrate disponibili ad affrontare la questione nella Commissione mista per la manutenzione del tracciato dei confini”. La conclusione è una promessa che per ora lascia il Rifugio Torino in mano francese: “Si assicura che pertanto il Governo continuerà a seguire la questione, al fine di addivenire quanto prima possibile aduna soluzione soddisfacente della questione”. La firma è del sottosegretario agli Affari Esteri, Ivan Scalfarotto.

Per chi non avesse dimestichezza con la burocrazia, ecco una sintesi: il furto del secolo, cioè quello della cima del Monte Bianco è arrivato al Governo il 5 agosto del 2019. La risposta interlocutoria della diplomazia è arrivata invece nella seduta del 12 ottobre 2020, più di un anno dopo. Nel frattempo i furbetti di Chamonix incassano i soldi di coloro che vogliono accedere allo "Skyway Monte Bianco", l'impianto di risalita che collega punta Helbronner con Chamonix. Lato italiano l'accesso al ghiacciaio del Gigante è impedito grazie al blocco sui tornelli messo dai francesi.

È pur vero che non si può dichiarare guerra alla Francia per l'incasso dell'impianto di risalita, ma è altrettanto vero che la “furbata francese” non può esaurirsi in un sereno e interminabile confronto tra diplomazie. Basti pensare che i francesi hanno emanato un divieto di sorvolo del Monte Bianco a chi vola con il parapendio. A rigor di logica, la vetta d'Europa è diventata “cosa loro”.

La Francia si è rubata il monte Bianco. Era il settembre del 2019

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