Roma

La Garbatella festeggia 100 anni. Il regalo del Comune: chiuso il mercato

Cento anni fa Vittorio Emanuele III dava il via ai lavori per le palazzine di piazza Brin. Ora la Raggi chiude il mercato: L'intervento di Andrea Catarci

di Andrea Catarci *

E’ passato un secolo lungo e denso da quel 18 febbraio 1920 in cui il re Vittorio Emanuele III assisteva alla posa della prima pietra e avviava simbolicamente i lavori per le palazzine di piazza Brin, di piccole dimensioni, con ampie finestre e rigogliosi orti, destinate a famiglie operaie e collegate all’Ostiense con la scalinata del Pincetto.

Nei decenni successivi si sarebbero aggiunte costruzioni più simili a moderni condomini, le “case rapide” fatte con materiali scadenti e un’edilizia più intensiva simboleggiata dagli “alberghi”. Tuttavia, per il quartiere dell’ostessa garbata ispirato alle città-giardino inglesi e tedesche, gli illustri architetti che si sono avvicendati - Innocenzo Sabatini, Gustavo Giovannoni, Massimo Piacentini, Mario De Renzi, Costantino Costantini - non hanno mai rinunciato alla ricerca della bellezza e della vivibilità, incastrando dettagli scenografici tra le case e realizzando vaste aree pubbliche, giardini, stenditoi, cortili, lavatoi, terrazzi, per facilitare la socialità e la dimensione collettiva.

Già da qualche mese si susseguono i festeggiamenti, che andranno avanti per tutto il 2020, animate dal Municipio e dall’imponente arcipelago di associazioni e comitati locali, con iniziative a carattere culturale, musica, teatro, incontri, dibattiti, pubblicazioni, dialogo intergenerazionale. L’Ente di prossimità ha anche rinnovato l’appello agli altri attori istituzionali circa l’urgenza di avviare un piano straordinario di riqualificazione e risanamento complessivo dei lotti delle case popolari e delle aree pubbliche, nonché di facilitare l’insediamento di nuove attività nei locali in disuso.

La giunta Raggi chiude il mercato e pubblica un Avviso errato

Purtroppo però neanche in quest’occasione la giunta Raggi è riuscita a smentire la propria fama e a tenere a freno gli istinti distruttivi: anziché produrre uno sforzo per contribuire all’irrimandabile manutenzione urbana ha deciso la chiusura di una struttura importante per la vita comunitaria come il mercato coperto di via Passino, destinato dal 2013 nel fine settimana al Farmer’s Market per la vendita dei prodotti delle aziende agricole, dopo essere rimasto area di cantiere per troppi anni. Malgrado fosse apprezzato per la qualità, la stagionalità, la filiera corta ed il km0 l’assessore competente in materia, Carlo Cafarotti (sviluppo economico, turismo e lavoro), peraltro proveniente proprio dall’esperienza municipale, ha prima categoricamente escluso la possibilità di procedere a proroghe dell’affidamento precedente e ha spiegato come servissero ulteriori interventi, poi ha esultato quando a novembre scorso è stato pubblicato il nuovo Avviso e i produttori agricoli sono stati costretti a traslocare, tra manifestazioni di protesta e raccolte di firme di operatori e cittadini.

La giunta Raggi ritira l’Avviso in autotutela

Non ancora soddisfatto, l’Assessore Cafarotti ha scelto di trincerarsi in un silenzio davvero poco dignitoso quando, alla fine di gennaio 2020, il Dipartimento comunale afferente al suo assessorato ha pubblicato la determina n. 61 di “revoca in autotutela dell’Avviso pubblico per la selezione di proposte progettuali finalizzate all’organizzazione e alla gestione del Farmer’s Market Garbatella a Via Passino 22”. In sostanza, per una concessione di 156.000 euro annui, il Campidoglio aveva previsto a carico del vincitore una serie di interventi di adeguamento con meccanismi alquanto forzati, al punto da spingere gli stessi dirigenti a confessare l’errore e a ritenere “opportuno e necessario rivedere la procedura per l’affidamento dei lavori di manutenzione del mercato, anche alla luce delle norme del codice degli appalti”.

Il risultato finale è che la struttura resta chiusa in attesa di un Avviso con i dovuti crismi, che nessuno degli interventi di manutenzione è in corso e che difficilmente si potrà rientrare ad acquistare frutta, verdura, carni, pesce, formaggi e tutto il resto entro il 2020. La giunta Raggi, insomma, ha fatto il suo particolare regalo al quartiere, una sottrazione indebita. A danno compiuto non ha neanche trovato l’onestà intellettuale e il coraggio per chiedere scusa a una cittadinanza locale storicamente agguerrita e per nulla disposta a farsi prendere per i fondelli, di cui sta mettendo a dura prova la pazienza e l’orgoglio. Per la Sindaca e la sua squadra, dopotutto, si tratta solo dell’ennesimo disastro politico-amministrativo. Per Garbatella è qualcosa di più, una nota stonata in un clima di festa, prodotta dall’approssimazione e dalla saccente retorica della giunta comunale, che tuttavia non riuscirà a rovinare il centenario, un compleanno tondo da vivere intensamente e da usare come trampolino di lancio verso il futuro.

* Andrea Catarci, Movimento civico per Roma