Roma

La giustizia si ferma con Mafia Capitale. "Gli altri processi non posso aspettare"

Non si placano le polemiche degli avvocati per i ritmi di udienza tenuti dal tribunale che sta celebrando nell'aula bunker di Rebibbia il processo di 'Mafia Capitale'. Alle proteste sollevate ieri da alcuni difensori che non hanno affatto gradito rimanere in aula quasi quattro ore, fino alle 20, in attesa che il collegio giudicante uscisse dalla camera di consiglio per pronunciarsi sulle questioni preliminari (e bocciarle tutte), si è aggiunta oggi la puntualizzazione dell'avvocato Bruno Giosuè Naso, difensore in questo dibattimento dell'ex Nar Massimo Carminati, del suo braccio destro Riccardo e del manager Fabrizio Franco Testa, tutti collegati in videoconferenza da varie carceri, assieme al presidente della cooperativa '29 giugno' Salvatore Buzzi. "Processetto o processone che sia - ha esordito Naso -, ci sono altri processetti o processoni che impegnano noi avvocati. La questione è già stata posta ma dobbiamo trovare una ragionevole soluzione sulla durata del processo. I tempi non possono essere quelli tenuti finora. Noi non siamo stati esentati dagli altri processi già fissati a piazzale Clodio, e non vogliamo assumere atteggiamenti ostruzionistici".

"Questo processo lo vogliamo fare - ha precisato ancora il penalista - ma questi ritmi impediscono alle difese di portare avanti il lavoro degli studi". Secca la replica del presidente del tribunale Rosanna Ianniello: "Se per due giorni le difese intervengono sulle questioni preliminari noi abbiamo necessità di analizzarle in camera di consiglio. Questo processo e' come gli altri processi ma piu' complicato perchè ha 46 imputati". Ha poi preso la parola il pm Giuseppe Cascini per "riportare tutti a un clima di serenità senza inserire parole sgradevoli nel dibattito. Occorre fare la lista dei testimoni e allora si potrà fissare un calendario delle udienze".

Oggi e domani, intanto, è prevista la discussione delle parti sull'ammissione delle prove.