Roma

La maxi bolletta Acea è tutta da riscrivere. Cinque anni sono già prescritti

Acea risponde alla contestazione omettendo i diritti dell'utente. Resta dell'azienda la responsabilità della mancata lettura

La vicenda della super-bolletta da 65mila euro e l’ennesimo  spavento causato ad un ignaro cittadino-utente dell’Acea si commentano da soli, ma è singolare la risposta inviataci da Acea SpA.
Questa volta è stato colpito il signor Daniele Cametti, causandogli un “danno esistenziale”, per l’imprevista richiesta di pagamento di 10 anni di “errori di fatturazione”, dei quali sono responsabili i vertici di  Acea spa. Un “manipolo di dirigenti” che, come il famoso marchese del Grillo, per l’ennesima volta si dimostrano  disattenti e se ne infischiano dei cittadini/utenti e del rispetto dovuto (non solo per motivi umani, ma anche formali) quando si parla di erogazione di un servizio pubblico essenziale qual è la fornitura di energia elettrica, recapitando comunque-senza il dovuto preavviso e/o un contatto preventivo- la richiesta perentoria di saldare l’improvvido conto.
Ma entriamo nel merito. L’utenza del Cametti fa parte del mercato tutelato (quindi è sottoposto al regime dell’Autorità Nazionale dell’Energia e dell’Antitrust, definibile “statale”) e non del cosiddetto “mercato libero” (cliente) e come tale andava e dovrà essere trattata. Per stessa ammissione di Acea l’utente può avvalersi dell’istituto della prescrizione dei “primi cinque anni” non più esigibili per legge. Pertanto, salvo dimostrare con letture effettive il dovuto, dovranno essere rifatturati i consumi dal 2011 al 2016. Escludendo il non emesso (2014) e rateizzandone il conguaglio, come sancito dalle Autorità in questi casi. In bolletta appaiono un conguaglio e consumi stimati, il che la dice lunga su come vengono generate le bollette pazze.

Solo dopo la pubblicazione su affaritaliani.it del caso segnalatoci è arrivata la risposta dell’Acea che però non tiene conto nel dettaglio di quanto previsto e, malgrado ciò, si auto-assolve dichiarando “l’esattezza dell’importo frutto di un confronto di dati fra il venditore (Acea Energia spa) e il distributore (Acea Distribuzione spa) in modo da garantire al cliente (?) l’incontrovertibile esattezza dei calcoli”. Il cinismo che rasenta la sfrontatezza ci lascia senza parole.

(Franco Di Grazia)


Questa è la riposta che Acea ha spedito ad affaritaliani.it che per primo ha sollevato il caso.

“In merito al caso del signor Cametti, Acea conferma l’esattezza dei calcoli inerenti i consumi effettivi del sig.Cametti e, di conseguenza, ribadisce la congruità dell’importo richiesto al cliente.
La fattura deriva da un’ordinaria operazione di conguaglio a seguito della ricezioni da parte dei distributori dei consumi effettivi riguardanti un periodo di 10 anni, su una utenza elettrica di 6 KW e senza alcuna correlazione con il cambio di gestore operato dal cliente.
L’esattezza dell’importo è stato inoltre frutto di un confronto di dati fra il venditore (Acea Energia) e il distributore, in modo da garantire al cliente l’incontrovertibile esattezza dei calcoli. Sono state inoltre avviate ulteriori verifiche sulle cause tecniche che possano aver determinato tale situazione.
Ci preme ricordare che il cliente ha diritto di eccepire la prescrizione e ricevere la rateizzazione del conguaglio. Acea, inoltre, si rende disponibile per fornire ulteriori chiarimenti anche tramite canale diretto con il signor Cametti.
Acea Spa