Roma

La metro viaggia con le porte aperte. Codacons: "Attentato alla sicurezza"

Il macchinista di un convoglio della metro B in servizo tra Termini verso Rebibbia deve, forse per un malfunzionamento, escludere una porta per poter ripartire. Poco dopo però la porta si riapre, una passeggera tira la leva blu dell’allarme porte senza alcun effetto e solo a Castro Pretorio il macchinista viene avvertito del problema.

Il Codacons chiede di fare chiarezza sull’episodio della metro B di Roma che ha viaggiato con le porte aperte da Termini verso Rebibbia. Un viaggiatore ha ripreso la scena con il proprio telefonino, ma tra lo stupore e l’incredulità dei passeggeri il viaggio continua sino alla fermata successiva.
L’episodio potrebbe configurare addirittura un vero e proprio reato. Per tale motivo l’associazione ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di accertare i fatti e indagare alla luce del reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, previsto dall’art. 432 del Codice Penale, che afferma:
“Chiunque pone in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti per terra, per acqua o per aria, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.

Poi lo stop di parte della linea B durato circa due ore, tra le 19 e l 21: i passeggeri infuriati, hanno occupato il convoglio rifiutandosi di scendere dai vagoni per essere trasbordati su un altro treno. La circolazione è quindi andata in tilt. Molti viaggiatori se la sono presa appunto con il macchinista insultandolo e prendendo a calci la porta della cabina dove si era rifugiato.