Roma
La moda scopre la democrazia: AltaRoma, il 2017 sarà rosso e fucsia
AltaRoma, stravince il pret a porter
di Tiziana Galli
AltaRoma: il prossimo anno sarà rosso e fucsia, per le più audaci, colori sorbetto per le più romantiche, oro e argento per le più sofisticate.
Si consuma sotto i riflettori delle passerelle la fashion week capitolina con le collezioni Autunno/Inverno e Primavera/Estate 2017. Tante le proposte, tanta la sperimentazione, tanto il prêt à porter, poca l'alta moda.
Da un primo bilancio possiamo star sicure che il 2017, dal punto di vista stilistico, sarà un anno molto democratico e colorato. Le gonne a ruota e gli abiti a vita alta impazzano e, per chi ha voglia di qualcosa in più, tante piume ovunque: sui polsi, sui colli e sulle gonne.
Entrando nei particolari, è intrigante la raffinata sperimentazione di Hussein Bazaza che mentre crea la magia con il pizzo ed i ricami definisce i volumi con dei tagli netti. La suggestione viene enfatizzata dai dettagli attinti dagli archivi medievali con seducenti unicorni che trionfano su sfondi intensamente colorati. Iconica l'eleganza di Esme Vie, il brand della designer russa Julia Voitenko, che con la collezione “Zefiro” propone una femminilità di altri tempi. Le linee pulite e morbide, restituiscono, insieme alla delicatezza dei toni caramello, l'immagine di una donna gentile e bon ton. "Sono venuta in Italia dall'Unione Sovietica a ventiquattro anni e sono subito rimasta impressionata dall'eleganza della donna italiana degli anni '50 e 60", confessa la designer. "Il mio stile, prima, era molto differente. In Russia, a scuola, ho studiato molto l’arte e il disegno ma è stato qui che ho acquisito l'amore per la pulizia delle forme". Poi esprime il proprio punto di vista raccontando cos’è per lei la femminilità: "è qualcosa che va oltre l'abito: appartiene alla donna stessa ed è fatta di gesti, di dolcezza, di semplicità, è fatta di educazione e capacità di ascolto".
Da una passerella all’altra si arriva alla capsule collection di Sara Lanzi, fatta perlopiù di abiti bianchi, neri o sabbia, in lino o in cotone. Molte le rouches e gli inserti di pizzo per un effetto sempre compito e sobrio. "Nativa", invece, è il nome della collezione del brand Greta Boldini che propone un'allure molto delicata e femminile fatta di colore e trasparenze.
Si vivacizza la linea creativa di Quattromani con long dress e cocktail dress dalle palettes intense che richiamano il sapore delle estati sarde: gonne lunghe rosso papavero abbinate, per contrasto, a camicie blu notte e abiti lunghi e laminati che lasciano inaspettatamente scoperta la schiena.
Un mondo da sogno quello che riflette la passerella, fatto di corpi perfetti e apparente disinvoltura, ma “è per ragazze dure” racconta Annachiara Anselmi, modella ventenne intercettata tra una sfilata e l’altra. “Mi offendo quando qualcuno ha un atteggiamento di sufficienza pensando a questo mestiere. Io ho iniziato a diciotto anni e non avendo la fortuna di avere una famiglia a Milano o a Parigi, una volta finito il liceo, ho lasciato la mia casa decidendo di concedermi un anno sabatico per lanciarmi in questa professione. Sono andata a Parigi, completamente sola, per conoscere eventuali clienti e creare contatti, poi pian piano ho iniziato anche lavorare. Per noi che veniamo dall’Italia ed abbiamo un’educazione così legata alla famiglia è difficile sradicarsi dall’oggi al domani cominciando a girare in Paesi sconosciuti. In Italia poi, soprattutto all’inizio se sei italiana lavori poco: cominci ad essere chiamata quando diventi molto richiesta all’estero. Io comunque, pur girando, mantengo sempre vivi miei punti fermi che sono i miei affetti e i miei amici. Non ho un “moroso” perché non riesco ancora a far durare i miei amori, ma non me ne preoccupo: arrivera’! Ho un rapporto bellissimo con la mia amica del cuore, lei mi aiuta a tenere sempre i piedi per terra e per me è una persona importantissima, poi adesso, quando finisco vado a cena con mamma”. Un aspetto delicato ed un sorriso vivace quello di Annachiara che dimostra grande determinazione ed altrettanta lucidità: “a breve voglio ricominciare a studiare, integrando il lavoro con l’università. Voglio laurearmi in biologia per specializzarmi in alimentazione. In fondo con i ritmi serrati che si vivono in questo lavoro c’è bisogno di qualcuno che si occupi di alimentazione”.