Roma
La moda si ribella, fuori dagli schemi Anton Giulio Grande sfida Venezia
Lo stilista lamentino di adozione romana, presenta in digitale una capsule collection di alta moda. “Rinunciare alla femminilità è uno spreco”
di Tiziana Galli
Pizzo e piumini a Palazzo dei Dogi. Fuori calendario, fuori Roma e fuori dagli schemi, Anton Giulio Grande, lo stilista lamentino di adozione romana, presenta in digitale una capsule collection di alta moda dove lusso e confort si tendono la mano.
A Venezia, con lo sfondo silenzioso di piazza S. Marco e negli opulenti interni dell’Hotel Danieli, Anton Giulio Grande porta sei modelle per sei outfit sartoriali dai pezzi intercambiabili: senza stagione e senza tendenza l’abito, oggi, deve solo avere stile.
In uno dei momenti storici più pesanti, dove vestirsi sembra quasi diventato inutile “la donna non deve rinunciare alla propria femminilità, ma deve puntare sulla saggezza” dice lo stilista noto per i suoi “capricci” sartoriali.
“Non è più tempo di sprechi, un abito di alta moda deve essere un capo che vive sempre”. Ed è con questa logica che la collezione presenta leggerissimi abiti di pizzo accompagnati da lussuosi quanto caldi capispalla in matelassé e ottoman, foderati con piume di struzzo e impunturati a mano con paillettes fluorescenti.
“Ho presentato questa collezione a Venezia, per tanti motivi: primo perché al di là dei falsi miti, il pizzo, tessuto a me estremamente caro, è nato a Venezia, e poi perché questa città è simbolo di un’Italia che vuole rinascere. Qui, come in tutto il nostro Paese c’è tanta storia, arte e tradizione da cui ogni stilista italiano ha il dovere morale di attingere. Questa Venezia, incantata e surreale, opulenta e straziata, che anche quest’anno dovrà rinunciare alle sue feste e al suo storico carnevale voglio augurare, con la mia performance, di ritornare a godere del suo splendore”.