Roma
La paura svuota piazza San Pietro. Papa Francesco: "No a chiese blindate"



Davanti allo smarrimento di questi "tempi difficili", il Papa esorta la Chiesa e tutti i fedeli a aprire le porte e non a blindarle. Papa Francesco è in piazza San Pietro per l'Udienza Generale. Questa mattina nei settori ci sono poco più di 20 mila persone, che hanno superato varchi e controlli molto più numerosi e impegnativi che nelle scorse settimane.
Niente porte blindate nella Chiesa!", ha esclamato Papa Francesco all'Udienza Generale di oggi, che si e' svolta con ingenti misure di sicurezza decise dal Governo Italiano. "Con questa riflessione - ha esordito il Papa - siamo arrivati alle soglie del Giubileo. E' vicino. E davanti a noi sta la porta, non solo la Porta Santa, ma la grande 'Porta della Misericordia' di Dio e quella e' una porta bella, che accoglie il pentimento e offre la grazia del perdono: si chiama Gesu', Lui e' la porta che ci fa entrare e uscire". "Coraggio - ha invitato con forza il Papa - entriamo per questa porta. E apriamo le nostre porte e usciamo per andare incontro agli altri: alcuni sono davanti alle noster porte e non hanno forse il coraggio e la forza di bussare".
"Ci sono posti nel mondo - ha evocato il Papa - in cui non si chiudono le porte a chiave. Ancora ci sono, ma ce ne sono tanti dove le porte blindate sono diventate normali. Questo non ci stupisce; pero', a pensarci, e' un brutto segno!".
Secondo Francesco "non dobbiamo arrenderci all'idea di dover applicare questo sistema a tutta la nostra vita, alla vita della famiglia, della citta', della societa'". E tanto meno alla vita della Chiesa. Sarebbe terribile! Una Chiesa inospitale, cosi' come una famiglia rinchiusa su se' stessa, mortifica il Vangelo e inaridisce il mondo! Niente porte blindate nella Chiesa, tutto aperto!", ha esclamato Francesco. "La gestione simbolica delle porte, delle soglie, dei passaggi, delle frontiere - ha osservato - e' diventata cruciale". "La porta - ha poi spiegato il Papa - deve custodire, certo, ma non respingere. La porta non dev'essere forzata, al contrario, si chiede permesso, perche' l'ospitalita' risplende nella liberta' dell'accoglienza, e si oscura nella prepotenza dell'invasione". L'auspicio di Bergoglio e' che la porta si apra frequentemente, "per vedere se fuori c'e' qualcuno che aspetta, e magari non ha il coraggio, forse neppure la forza di bussare". "Quanta gente - infatti - ha perso la fiducia, non ha il coraggio di bussare, le porte del nostro cuore cristiano, delle nostre chiese e sono li', gli abbiamo tolto la fiducia, per favore questo non deve piu' accadere. La porta dice molte cose della casa, e anche della Chiesa". "La gestione della porta - ha concluso il Pontefice - richiede attento discernimento e, al tempo stesso, deve ispirare grande fiducia".
"La Comunità Internazionale possa vigilare attentamente sulle condizioni di vita dei fanciulli, specialmente laà dove sono esposti al reclutamento da parte dei gruppi armati". Lo ha chiesto Papa Francesco al termine dell'Udienza Generale, ricordando che dopodomani ricorrera' la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia. "E' un dovere di tutti proteggere i bambini e anteporre ad ogni altro criterio il loro bene, affinche' non siano mai sottoposti a forme di servitu' e maltrattamenti". "Auspico - ha scandito il Papa - che la Comunita' internazionale possa vigilare attentamente sulle condizioni di vita dei fanciulli, specialmente la' dove sono esposti al reclutamento da parte di gruppi armati; come pure possa aiutare le famiglie a garantire ad ogni bambino e bambina il diritto alla scuola e all'educazione".