Roma

La rabbia ai funerali del gioielliere Norchia: "Giustizia impossibile"

Fuori dalla chiesa di San Gioacchino in Prati, dove si sono tenute le esequie di Giancarlo Nocchia, il gioielliere 70enne ucciso durante una rapina in via dei Gracchi lo scorso 15 luglio, si commenta il suicidio questa notte in carcere di Ludovico Caiazza, il presunto killer. "Provo indifferenza per l'assassino. Mi lascia solo indifferenza quando ci si uccide perchè non si è voluta affrontare la realtà. Se riesci a fare un crimine efferato del genere poi devi affrontarlo", afferma un'amica di famiglia di Nocchia. Non c'è soddisfazione neanche per un'altra signora, conoscente del gioielliere, secondo cui Caiazza "avrebbe dovuto fare la stessa fine di Giancarlo. Così è stato troppo veloce, non c'è giustizia".
La maestra del figlio ventenne di Nocchia, invece, spera che il rapinatore "abbia avuto almeno un momento di pentimento". Però, ammette, "forse la famiglia avrebbe voluto giustizia in un'aula di tribunale".

Un lungo applauso ha accompagnato l'uscita dalla chiesa di San Gioacchino in Prati del feretro: sulla bara, che sarà portata al cimitero di Prima Porta, fiori e una sciarpa della A.s. Roma. "Un uomo giusto e onesto", Nocchia, che "si è dedicato al lavoro "con tanto amore", l'ha definito il sacerdote durante l'omelia in una chiesa gremita, anche di molti giovani, amici dell'unico figlio ventenne.

Allarme sicurezza. Saracinesche dei negozi abbassate in concomitanza dei funerali. L'allarme sicurezza resta alto nella zona, con alcune categorie fortemente a rischio come, ad esempio, le farmacie: quella in via degli Scipioni ha subito 5 rapine in 10 giorni dallo stesso malvivente armato di una pistola, che poi si è scoperto essere giocattolo, che minacciava dipendenti e clienti. "Chiediamo ancora una volta al Prefetto di intensificare la presenza delle forse dell'ordine sul territorio" commenta Fabio Mina, presidente LUPE Roma e vice presidente FIEPET Confesercenti.