Roma
La restituzione dei soldi delle spese di rappresentanza non ha effetti sull'inchiesta aperta dalla Procura
La annunciata restituzione, da parte del sindaco Ignazio Marino, della carta di credito e dei 20mila euro spesi ufficialmente per 'cene istituzionali' non avrà alcun effetto ai fini di una eventuale valutazione della posizione, dal punto di vista penale, del primo cittadino.
Lo si apprende in procura dove da martedi c'è un procedimento, ancora a carico di ignoti e senza ipotesi di reato, scaturito da due esposti, quello di 'Fratelli d'Italia' e l'altro, consegnato dal Movimento 5 Stelle. Ammesso che vengano ravvisati gli estremi per ipotizzare il peculato, va precisato che questo delitto è un reato istantaneo che si consuma nel momento in cui un soggetto, in possesso di un bene altrui per ragioni di ufficio, ne faccia un qualunque utilizzo. Dunque, la restituzione della carta e dei soldi non sposta di un millimetro la questione perche' l'eventuale illecito è ormai stato gia' commesso.
In procura, intanto, è ancora in corso la valutazione dei due esposti: su quello inoltrato dai 'Fratelli d'Italia', in particolare, pare sussistano delle perplessita' da parte chi indaga in quanto sarebbe pervenuto negli uffici di piazzale Clodio non per via ordinaria ma per fax. Cio' comporta l'obbligo di accertare l'effettiva paternita' di chi ha inviato il documento.