Roma
La rete degli avvocati Lgbt: "Ricorsi alla Corte Europea"
La polemica scoppia a poche ore dal verdetto del Consiglio di Stato sui ricorsi contro gli annullamenti prefettizi della trascrizione delle nozze gay contratte all'estero: i giudici si sono pronunciati sull’appello proposto dal ministero dell'Interno - e sull'appello incidentale promosso dalle coppie, assistite dagli avvocati di Avvocatura per i diritti Lgbti-Rete Lenford - ed hanno asserito la non trascrivibilità dei matrimoni contratti all’estero, ritenendo, diversamente da quanto affermato sino ad ora da ben quattro Tar, che sussista in capo al ministro e quindi ai prefetti il potere di annullare gli atti di stato civile.
Per gli avvocati di Rete Lenford, basta dare una rapida scorsa al profilo del giudice Deodato, uno dei cinque magistrati che compongono il Consiglio di Stato e relatore della sentenza, per leggere tweet antigender, con diversi post provenienti da associazioni prolife e testate cattoliche chiaramente schierate contro le unioni gay e in difesa della famiglia di impianto tradizionale.
"Il relatore della sentenza, dunque, è dichiaratamente schierato, rilevano ancora i legali di Rete Lenford, che contestano poi la sentenza del Consiglio di Stato anche su alcuni punti di merito: "Il verdetto si regge su una interpretazione errata del diritto civile e costituzionale. L'articolo 115 del codice civile - sostengono gli avvocati - ha un contenuto differente da quello che sostiene il Consiglio di Stato. Esso fa espressamente riferimento solo e soltanto agli articoli del codice sulla maggiore età, sulla libertà di stato e sui gradi di parentela e affinità per poter contrarre matrimonio. Se sono soddisfatti i predetti requisiti, il cittadino italiano può contrarre matrimonio all'estero". Si afferma, inoltre "l'inesistenza del matrimonio same-sex, contestualmente alla citazione della sentenza 4184 della Corte di Cassazione che dice il contrario, e si sostiene in maniera irrefutabile che il matrimonio same-sex contratto all'estero è improduttivo di effetti. La sentenza dei giudici amministrativi dice, poi, che l'articolo 29 della Costituzione ha costituzionalizzato il matrimonio eterosessuale - continua Rete Lenford - cosa che neppure la Corte Costituzionale ha mai affermato".