La Roma-Lido è un problema del Governo. Cessione sospetta, in 35 scrivono al Ministro
E' una condanna per chi viaggia, un tormento per chi comunica ogni giorno i disservizi e ora anche un giallo sulla sua vendita. Sulla Regione Lazio e sulle trattative poco trasparenti con i francesi di Ratp Dev, arrivano gli strali dei difensori della "cosa pubblica".
Con un'interrogazione urgente al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, depositata lo scorso 13 gennaio, i senatori Gasparri, Pelino, Scoma, Iurlaro, Amoruso, Alicata, Mandelli, Scavone, D'ambrosio Lettieri, Compagnone, Scilipoti, Isgrò, Bruni, Mazzoni, Piccinelli, Zuffada, Sibilia, Serafini, Caliendo, Mauro Mario, De Siano, D'anna, Floris, Langella, Fazzone, Milo, Bocca, Giro, Marin, Liuzzi, Crosio, Gibiino, Malan, Bertacco, Piccoli, Di Biagio, Bonfrisco sollevano dubbie perplessità sulla scelta della Regione Lazio e chiedono al ministro di fare luce sul tentativo di vendita che appare "come una concessione".
Ed è proprio Gasparri a scatenarsi; "Zingaretti, applicando modalità inique e fuorvianti, vuole regalare ai francesi della RATP DEV, la linea ferroviaria Roma-Ostia. Per questa linea di proprietà Regionale, 28 km di lunghezza, trasporto medio 90.000 passeggeri, i francesi della RATP DEV hanno presentato un progetto il 30 giugno 2014 di finanza per la ristrutturazione e gestione della ferrovia stessa. Il progetto prevede l’utilizzo a titolo gratuito di beni del Comune di Roma e dell’ATAC, quali treni, depositi e officine, nonché tutte le aree di pertinenza, senza un preventivo accordo. Questo è un esproprio. Il valore del progetto è di 447 milioni di euro di cui 219 anticipati dalla Regione Lazio che poi darebbe altri 44 milioni all’anno per 4 anni e 78 milioni l’anno per i successivi 21. In base alla normativa vigente la Regione Lazio avrebbe dovuto valutare e rispondere sull’esistenza del “ pubblico interesse “ entro 90 giorni dalla presentazione del progetto. Invece la Regione ha concesso una proroga indefinita e ha concovato una conferenza di servizi il 18 dicembre 2015. Comune, ATAC e Ministero avrebbero già espresso pareri contrari su questa operazione, sia perché viola la legge esistente sia perché danneggia economicamente Regione e Comune, contribuenti e utenti mettendo a rischio posti di lavoro. Incredibilmente, la Regione vuole andare avanti. Se così fosse, le dimissioni di Zingaretti e del suo Assessore Civita diventerebbero atto dovuto".
Il testo dell'interrogazione.
Premesso che: la ferrovia Roma-Lido è una linea ferroviaria urbana che collega la stazione di porta San Paolo al limite sud del quartiere costiero del lido di Ostia (Roma);
la linea ha una lunghezza pari a 28,359 chilometri lungo la quale sono dislocate 13 fermate. Ogni giorno vengono effettuate 86 corse a partire da ogni capolinea (81 il sabato e 57 i festivi), con un trasporto medio che si aggira sui 90.000 passeggeri;
la linea, di proprietà della Regione Lazio, è affidata in gestione ad Atac, che vi opera in qualità sia di gestore dell'infrastruttura sia di impresa ferroviaria;
in data 30 giugno 2014, un raggruppamento di imprese ha proposto un progetto di finanza per la ristrutturazione e gestione della ferrovia;
il progetto, presentato dal raggruppamento di imprese RATP DEV Italia, ex AnsaldoBreda, ex Ansaldo STS, SALCEF SpA, Cilia Italia Srl, Architecna Engineering Srl, prevedrebbe l'utilizzo, a titolo gratuito, di beni del Comune di Roma e dell'azienda Atac, quali treni, depositi e officine, nonché tutte le aree di pertinenza, senza un preventivo accordo, tanto da configurare la fattispecie dell'esproprio;
da notizie in possesso degli interroganti, risulterebbe che il valore del progetto ammonterebbe a 447 milioni di euro (di cui 219 milioni dovrebbero essere anticipati dalla Regione Lazio, che pagherebbe un mutuo di 44 milioni di euro per i primi 4 anni e di 78 milioni di euro per i successivi 21);
in base alla normativa vigente, la Regione Lazio avrebbe dovuto valutare e rispondere sull'esistenza del "pubblico interesse" entro 90 giorni dalla presentazione del progetto da parte del raggruppamento d'imprese. Invece, con lettera datata 30 settembre 2014, ha concesso una proroga indefinita e ha convocato la conferenza dei servizi per esaminare la sussistenza del pubblico interesse, in data 18 dicembre 2015;
a giudizio degli interroganti, le modalità messe in atto dalla Regione sono inique e fuorvianti: procedendo in tale maniera, si rischia di avallare una concessione venticinquennale dai costi enormi e altresì senza vantaggi tangibili e raffrontabili da parte dell'utenza,
si chiede di sapere:
- quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per porre rimedio alla questione relativa alla tratta ferroviaria Roma-Lido;
- se ritenga che la procedura sia conforme alla normativa, ex art. 153, comma 19, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, così come si legge nella lettera di convocazione della conferenza dei servizi del 18 dicembre 2015 e dell'11 gennaio 2016;
- quali indicazioni siano state impartite, per la formulazione del parere sull'esistenza o meno del pubblico interesse, all'ingegner Di Gianbattista, che ha preso parte alla conferenza dei servizi, quale rappresentante della Direzione generale per sistemi di trasporto, impianti fissi e trasporto pubblico locale del Ministero.