La stampa estera dalla parte dei Radicali. Roma 2024: si decida con un referendum.
Roma città olimpica. Oppure no. Il tema straripa dai confini nazionali allargandosi a macchia d'olio fin dall'altra parte dell'oceano. Dopo la proposta della scorsa settimana arrivata dai Radicali Italiani, attraverso una campagna lanciata per bocca del segretario Riccardo Magi affinché si promuova un referendum sulla candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2024, anche il Comitato “No Boston Olympics” ora si schiera a sostegno dell'iniziativa, con un comunicato stampa del co-Presidente Chris Dempsey. E le parole del segretario Magi diventano oggetto di attenzione delle più importanti agenzie e organi di stampa internazionali. Dall'Associated Press al quotidiano USA Today, tra le principali testate statunitensi, a Le Parisien, primo giornale di Parigi: “La candidatura è ufficiale, ha il sostegno politico ed economico del governo, tutto sembra ormai già deciso, ma in realtà c’è ancora spazio per aprire un dibattito sui costi e i benefici di un progetto che costerà miliardi di euro di tasse. A Roma servono interventi efficaci, una buona amministrazione, riforme 'olimpioniche', ma abbiamo bisogno di Olimpiadi?".
Sulle varie testate tanti sono i commenti alla proposta dei Radicali: “Il presidente del comitato olimpico Giovanni Malagò e il '”bid chief” Montezemolo hanno affermato di non avere intenzione di proporre un referendum ma che potrebbero ascoltare i cittadini in modo informale”, riferisce Associated Press.
“Una decisione così importante per il futuro deve essere presa dai cittadini”, così Arab Times evidenzia la richiesta di Riccardo Magi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al commissario straordinario Tronca, unita al dossier di Radicali Italiani sulla "spirale dei costi delle recenti Olimpiadi" e le ricadute sulle tasche dei cittadini. Si ricorda anche la scelta differente fatta nel 2012 da Mario Monti: “Roma ha ritirato la propria candidatura per il 2020 dopo che il governo dell'allora premier Monti ha negato il sostegno finanziario”.
Altri sono i casi riportati dai media, nei quali dopo l'esito di vari referendum le città hanno optato per il ritiro della propria candidatura. Il Bangkok Post sottolinea come Boston, con la pressione della campagna “No Olimpiadi” e Amburgo, conseguenza di un referendum, abbiano deciso di ritirare la candidatura ai Giochi.
St. Moritz (Svizzera), Monaco e Cracovia (Polonia) e Oslo si sono allineate.
L'iniziativa dei Radicali ha trovato molto seguito anche sui social network, con il comitato “No Boston Olympics” che ha inviato al segretario Magi un comunicato ufficiale per esprimere grande sostegno, attraverso le parole soprattutto del co-presidente del comitato Chris Dempsey: “Come Roma, Boston è una città orgogliosa della sua storia, del suo fascino, delle sua università di prim'ordine, della sua ospitalità e del suo amore per lo sport. Allo stesso modo Boston apprezza la possibilità di svolgere un buon dibattito politico e per questo motivo, per molti mesi abbiamo preso parte ad un'animata discussione civica sui costi e benefici dell'ospitare le Olimpiadi estive del 2024. E' diventato chiaro che più informazioni i cittadini di Boston ricevevano della candidatura olimpica, meno la supportavano. Alla fine l'offerta di ospitare i Giochi è stata abbandonata, quando il pubblico è giunto alla conclusione che le costose richieste e condizioni presentate dal Comitato Olimpico pesavano di gran lunga più dei benefici promessi. I cittadini di Roma meritano la possibilità di partecipare allo stesso tipo di dibattito. E un referendum, come suggerito da Radicali Italiani, è il modo migliore per garantire che questo accada'. Chris Dempsey, Co-Presidente, No Boston Olympics".